Belluno, Ideal Standard chiude e lascia a casa 500 persone. Donazzan: «Giornata drammatica»

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Ideal Standard chiuderà lo stabilimento di Tirchiana, in provincia di Belluno. Le segreterie territoriali di Femca, Filctem e Uiltec che proclamano come prima iniziativa 16 ore di sciopero nei giorni 28 e 29 ottobre (giovedì e venerdì con picchetto all’entrata) con assemblea unica e generale per giovedì 28 alle ore 11.30 nel piazzale interno alla fabbrica. Idel Standard (ex Ceramiche Dolomiti) dà lavoro a circa 500 persone nel Bellunese. “Giornata drammatica oggi per l’intera industria veneta. La dichiarazione della chiusura dello stabilimento di Ideal Standard a Trichiana ci lascia sotto shock perché è molto grave. I lavoratori, da tempo, avevano mostrato preoccupazione e ipotizzato che le decisioni della multinazionale andassero in questa direzione e, purtroppo, è accaduto ciò che temevano”.

Questo il primo commento dell’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan che oggi, assistita dall’Unità di Crisi Aziendali della Regione del Veneto, ha partecipato al tavolo convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico a Roma per trattare del futuro dello stabilimento di Trichiana, in Comune di Borgo Valbelluna (BL).

“La Regione del Veneto è sempre stata presente, in tutti i tavoli, e si è battuta strenuamente a fianco dei lavoratori e del sindacato, ma oggi pare che le scelte siano definite – continua l’Assessore Donazzan –.  Non è accettabile che i costi finanziari determinino la chiusura di uno stabilimento, realtà dove nel 2015, rinunciando a 170 euro al mese, cifra che nella busta paga di un operaio pesano moltissimo, determinarono un risparmio di circa 8 milioni di euro. Il costo dell’investimento che venne fatto di un nuovo forno di ultima generazione. Quel forno che oggi permette la produzione di ceramica di altissima qualità”.

“Oggi sono circa 500 famiglie che rischiano di non avere più un posto di lavoro in Ideal Standard ma si calcola che i lavoratori coinvolti nell’indotto siano il doppio – sottolinea l’Assessore al lavoro del Veneto -. Cifre alle quali vanno aggiunti gli oltre 300 lavoratori di ACC, in un territorio Borgo Valbelluna che oggi è sottoposto a gravi problematiche occupazionali”.

La Regione del Veneto, su richiesta delle parti sindacali, ha formalizzato al MISE la disponibilità ad essere parte attiva nella gestione dei tavoli di trattativa. La proposta è stata accettata anche dall’azienda, fissando l’appuntamento al 5 novembre in sede regionale per una trattativa, che si annuncia intensa e molto articolata. L’azienda al tavolo si è detta disponibile a ragionare su tutte le richieste che il sindacato, unitamente alla Regione, ha avanzato in termini di continuità industriale, anche con eventuale acquisizione da parte di competitor, cessione del marchio Ceramica Dolomite e tutto ciò che potrà servire per attirare un nuovo investitore industriale.

“La situazione è tutt’altro che semplice – precisa ancora Donazzan -, nonostante la disponibilità dell’azienda a ragionare, non possiamo dimenticare che quel territorio è gravemente sottoposto a stress da impatto occupazionale e crisi produttiva, che i costi delle materie prime e quelli energetici hanno raggiunto livelli di insostenibilità. Sarà necessario mettere in campo anche tutte le forze della cosa pubblica”.

“Abbiamo cercato di convincere la multinazionale a rimanere, mettendo a disposizione tutti gli strumenti della Regione del Veneto, di cui, per altro, Ideal Standard in passato ha beneficiato – dichiara in conclusione Elena Donazzan -. Il mio auspicio continuino ad investire nel nostro territorio ma con rispetto della filiera e dell’indotto generato. Mi aspetto che un territorio oggi così duramente colpito qual è Borgo Valbelluna, in considerazione delle crisi di Ideal Standard e ACC, divenga uno dei primi punti dell’agenda di Governo in materia di rilancio produttivo e difesa occupazionale”.

Andrea Fasulo

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