Meteo, arriva Lucifero. Previsti 37 gradi in pianura. Allerta per gli allevamenti

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Dopo un mese di luglio con temperature in linea con la media, e un inizio agosto abbastanza fresco, i giorni di Ferragosto potrebbero essere i più caldi dell’anno. L’anticiclone africano Lucifero porterà sulla pianura veneta temperature massime intorno ai 34-37 gradi, mentre le minime saranno superiori a 20 gradi (intorno a 21-23 gradi). Questo fatto, unito al progressivo accumulo di umidità nei bassi strati – spiega Arpav – determinerà condizioni di disagio fisico intenso per caldo afoso, probabilmente a partire da giovedì/venerdì e almeno fino a Ferragosto.

Anche in montagna si farà sentire questo caldo anomalo, soprattutto verso il fine settimana, con caldo afoso nelle valli e quota dello zero termico (ossia quota al di sopra della quale le temperature restano inferiori a zero gradi) che si porterà intorno a 4300-4500 m.

Si tratterebbe dalla prima vera ondata di calore di quest’estate, poiché in giugno e luglio ci sono stati sì dei brevi periodi con disagio fisico intenso ma non sono durati più di due giorni.

L’evoluzione per l’inizio della prossima settimana è al momento ancora molto incerta: alcuni scenari indicano il persistere dell’ondata di calore, altri invece indicano il passaggio di una perturbazione tra domenica sera e lunedì che porterà, oltre alle piogge, anche un calo delle temperature.

L’allarme di Coldiretti: «Bollette più care e stress per gli animali»

L’impennata delle temperature con il caldo record preoccupa anche gli allevatori veneti. «Oltre alla crisi idrica per le coltivazioni in campo e l’irrigazione aggiuntiva per piante e vigneti, gli imprenditori agricoli segnalano l’aumento dei costi dell’energia elettrica tre volte superiori rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso». È quanto afferma Coldiretti Veneto, che monitora gli effetti causati in campagna dalla settimana più calda del 2021.

«I valori sono triplicati – commenta Ivano Fighera titolare della fattoria “VaKa Mora” di Istrana in provincia di Treviso – le bollette da 1.800 euro sono passate a 4.400». Dello stesso parere anche Dario Cabianca, titolare dell’omonima stalla a Grisignano di Zocco. «Ventilatori, doccette e refrigeratori, tutti gli strumenti ordinari e non, ai fini del benessere animale incidono sul bilancio aziendale. Gli sbalzi del termometro – spiega – hanno impatto anche sulla produzione di latte che nei prossimi giorni potrebbe subire un calo. Sempre lo stress subito dai bovini interferisce sulle proteine, i grassi e quindi sul loro peso».

«L’agricoltura – sottolinea Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Per questo l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne e nel presidio dei boschi».

Rischio incendi, i consigli di Coldiretti

Coldiretti ricorda che in vista della ricorrenza del Ferragosto e al tradizionale pic nic occorre fare attenzione evitando il pericolo della diffusione delle fiamme favorito dalle alte temperature. Un rischio reale per l’Italia che è un Paese boscoso con più di 1/3 (38%) della superficie totale nazionale coperta da foreste, decine di migliaia dei quali sono già andati in fumo quest’estate con il fuoco che ha travolto boschi, macchia mediterranea, animali, oliveti e pascoli con danni economici ed ambientali incalcolabili.

La prima regola da seguire nel bosco è quella di evitare di accendere fuochi non solo nelle zone boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde. Soprattutto nelle campagne non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi. Inoltre non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente. Nel caso in cui venga avvistato un incendio non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili. Dal momento che un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre collaborare con la Forestale e con i corpi di Pubblica sicurezza per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali

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