Birrifici artigianali, in Veneto il comparto vale 100 milioni

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I micro birrifici artigianali sono un comparto che in Veneto vale 100 milioni di euro. Largamente apprezzata anche in regione, la birra artigianale crea un business multimilionario che interessa 128 imprese, buona parte delle quali sono anche coltivatori diretti. I dati emergono dal primo report di Veneto Agricoltura sul settore.

Il comparto in cifre

Come detto, a fine 2020 erano 128 le imprese attive in questo settore nel Veneto. Per il 37% si tratta di birrifici, mentre i brew pub, cioè locali che producono e vendono direttamente la birra, e i beer firm, cioè aziende che producono birra a proprio marchio ma che usano impianti di terzi, rappresentano in entrambi i casi il 12%. Un dato sorprendente riguarda gli agribirrifici, cioè quei produttori di birra che sono anche imprenditori agricoli in quanto si auto producono una parte delle materie prime utilizzate. Questo gruppo rappresenta quasi il 39% delle realtà attive nel Veneto; si tratta di una percentuale davvero sorprendente, considerato che questi imprenditori realizzano oltre il 60% della produzione artigianale di birra a livello veneto. Sulla base dei dati raccolti dall’Agenzia regionale, si stima che complessivamente la partita dei micro birrifici veneti valga circa 100mila ettolitri di birra, per un fatturato complessivo di 100 milioni di euro, con buone prospettive di un ulteriore sviluppo e incremento.

Aziende e imprenditori: giovani, ma poche donne

Nel Veneto, il comparto dei micro birrifici è costituito prevalentemente da società di capitali (40%), condotte per lo più da due o tre soci, e in misura minore da ditte individuali (31% circa) o società di persone (29%). I titolari o i soci delle imprese produttrici di birra artigianale risultano essere prevalentemente maschi (84,8%), dato che le donne rappresentano solo il 15,2%. L’età media degli imprenditori birrai è relativamente bassa (45 anni): il 29% ha meno di 39 anni e il 33% ha un’età compresa tra i 40 e i 50 anni. La loro scolarizzazione è medio-alta, dato che oltre il 50% ha conseguito un diploma di scuola media superiore e oltre il 30% anche la laurea. Nel complesso, si stima che il comparto della produzione artigianale di birra nel Veneto impieghi quasi 500 addetti, il 62% a tempo pieno, il 27% a tempo parziale e circa l’11% in maniera stagionale.

Le birre venete

La gamma di produzione è ampia e diversificata: la maggior parte delle realtà artigianali produce tre o più tipologie diverse di birra. Tuttavia, in termini quantitativi, quasi i tre quarti della produzione è costituita da birre chiare a bassa fermentazione (41% del totale) e ad alta fermentazione (33%); le birre rosse (ambrate) costituiscono il 17,5% della produzione mentre sono residuali le scure o le speciali.

Il mercato è soprattutto locale

Ad oggi, i micro birrifici artigianali veneti si rivolgono per lo più al mercato regionale (55%) e nazionale (40%), mentre la quota destinata all’esportazione è inferiore al 5%. Sebbene quasi tutti i produttori vendano la birra in un loro punto vendita diretto o attraverso il canale ho.re.ca, il principale canale di sbocco della birra artigianale veneta rimane ancora quello dei grossisti/distributori. Se da un lato ciò sta ad indicare che le dimensioni raggiunte dai produttori veneti sono piuttosto ragguardevoli, dall’altro ne consegue una penalizzazione in termini di valore aggiunto ritraibile, che si viene inevitabilmente a contrarre per l’aumento degli anelli e dei passaggi lungo la filiera. Per ovviare a questo aspetto, un numero sempre maggiore di produttori si sta dotando di una “tap room” aziendale, dove i consumatori possono sorseggiare e degustare il prodotto prima di acquistarlo.

Gli investimenti aumentano, ma c’è il rischio saturazione

Dal report di Veneto Agricoltura emerge che negli ultimi anni il comparto regionale dei micro birrifici artigianali registra purtroppo anche alcune criticità, evidenziate dal fatto che le nuove aperture diminuiscono mentre aumentano le chiusure. L’arena competitiva sta iniziando dunque ad essere troppo affollata, mentre i vincoli burocratici e la forte concorrenza preoccupano non poco gli operatori. Una concreta semplificazione delle normative e della burocratica, un maggior sostegno pubblico e incentivi fiscali sono invece gli interventi che maggiormente vengono richiesti. Tuttavia, gli operatori del comparto stanno continuando ad investire, in particolare nell’ampliamento degli impianti di produzione, ma anche in strumenti di comunicazione e visibilità (siti internet) e innovando la gamma di prodotto e le modalità di vendita (e-commerce).

In definitiva, il report sostiene che nel Veneto il business dei micro birrifici artigianali rappresenta ancora una buona opportunità di investimento e che le capacità imprenditoriali e le strutture produttive degli operatori sono adeguate ad affrontarlo con buone possibilità di successo, tanto che la maggior parte degli operatori intravede buone se non ottime prospettive di sviluppo della loro attività nel prossimo futuro.

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