Estate da dimenticare per l'agricoltura veneta: temporali e grandine, la peggiore dell'ultimo decennio

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L’estate 2021 è la peggiore del decennio in termini di maltempo con grandinate triplicate e caduta di chicchi di ghiaccio grandi come palle da tennis. É quanto afferma Coldiretti Veneto commentando le numerose segnalazioni giunte agli uffici del territorio dove i tecnici sono impegnati nella raccolta delle denunce dei danni.

Dopo la Valbelluna con la fascia che va da Alano di Piave, Quero e Cesiomaggiore dove intere coltivazioni di mais, soia sono state perdute, compresi frutteti, ortaggi in pieno campo e serre divelte, ieri il maltempo non ha risparmiato l’agricoltura della Bassa Padovana. Da Montagnana fino a Monselice, ma anche nell’Alta dove la calamità ha allagato un allevamento di chiocciole.

Grandine, i danni alle coltivazioni

L ‘intensa grandinata di lunedì pomeriggo ha sferzato le principali coltivazioni di stagione: angurie, meloni, zucche, zucchine, prodotti ormai pronti per essere raccolti e andati distrutti. Un quarto d’ora di tempesta battente ha danneggiato anche le grandi colture e i seminativi. Le ricognizioni degli effetto di questa ennesima sferzata del clima  sono ancora in corso e l’esatta quantificazione delle perdite sarà possibile solo nei prossimi giorni. Nel frattempo Coldiretti sta raccogliendo  tutti gli elementi utili per chiedere ad Avepa la delimitazione delle aree colpite. Al lavoro anche i tecnici dei Consorzi di Difesa l’ente che si occupa della difesa delle coltivazioni e produzioni agricole dalle avversità atmosferiche attraverso coperture assicurative agevolate.

«Il gelo tardivo,  poi la siccità e ancora il passaggio di altre violente perturbazioni con vento forte e precipitazioni intense. Ora arriva anche il colpo di coda estivo» commentano gli agricoltori delle aree colpite.  L’arrivo del maltempo accompagnato dalla grandine mette a rischio la produzione nazionale di frutta estiva che quest’anno ha causa del clima pazzo è stata praticamente dimezzata con cali che vanno dal 40% per le pesche e nettarine fino 50% per le albicocche, rispetto ad una annata normale. La Coldiretti stima un raccolto di pesche e nettarine di circa 722 milioni di chili mentre per le albicocche la produzione crolla a 154 milioni di chili.

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