Segnali (elettrici) di vita: in aumento il consumo industriale di energia in Veneto

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In Veneto prosegue il recupero dei consumi elettrici e industriali: a maggio Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, ha rilevato una domanda di energia elettrica in aumento del 9,2% rispetto a maggio 2020 e in calo del 4,3% rispetto al 2019; dato, quest’ultimo, sostanzialmente in linea con quanto rilevato a livello nazionale. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 38% della domanda elettrica regionale. 

A livello industriale, l’indice IMCEI elaborato da Terna – che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa 530 clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale (grandi industrie dei settori ‘cemento, calce e gesso’, ‘siderurgia’, ‘chimica’, ‘meccanica’, ‘mezzi di trasporto’, ‘alimentari’, ‘cartaria’, ‘ceramica e vetraria’, ‘metalli non ferrosi’) – registra in Veneto una sostanziale crescita rispetto sia a maggio del 2020 (+17%) sia a maggio 2019 (+6,7%): positivi i comparti di chimica e siderurgia; in ripresa la meccanica, in calo il settore della cartaria. Sul territorio nazionale tale valore risulta in crescita del 15% rispetto a maggio 2020 e, soprattutto, del 3,5% rispetto a maggio 2019. Si rileva, inoltre, una variazione congiunturale leggermente positiva (+0,3%) rispetto al mese precedente (aprile).

Nel mese di maggio la domanda di energia elettrica in Italia è stata di 24,5 miliardi di kWh. Secondo le analisi di Terna, tale valore è in crescita dell’8,5% rispetto a maggio del 2020, mese fortemente influenzato dal calo del fabbisogno dovuto alle iniziative messe in atto per contenere la pandemia da covid-19. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 46% della domanda mensile. 

Analizzando nel dettaglio i dati di maggio, quest’anno il mese ha avuto un numero di giorni lavorativi superiore (21 contro 20) e una temperatura media mensile inferiore di circa 2°C rispetto a maggio del 2020. Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura diventa +9,5%. A livello territoriale la variazione tendenziale di maggio è stata ovunque positiva: +9% al Nord, +8,6% al Centro e +7,2% al Sud. In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura ha fatto registrare una flessione dell’1,6% rispetto al mese precedente (aprile). Nei primi cinque mesi del 2021, la domanda elettrica in Italia è in crescita del 6,6% rispetto all’omologo periodo dello scorso anno (+7,5% in termini rettificati).

Nel mese di maggio la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per circa l’86% con produzione nazionale e per la quota restante (14%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (21,3 miliardi di kWh) ha registrato un calo dell’1% rispetto a maggio 2020. In aumento le fonti eolica (+15,1%) e fotovoltaica (+5,9%); in flessione le fonti termica (-0,4%), geotermica (-2,9%) e idrica (-11,4%). Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a +170% per un effetto combinato dell’aumento dell’import (+58,1%) e di una riduzione dell’export (-78,3%).

Considerati i valori anomali dei consumi elettrici registrati a partire da marzo 2020, anche per questo mese Terna ha ritenuto opportuno condurre un’analisi statistica supplementare prendendo come riferimento l’anno 2019. Secondo i dati di Terna, il valore di fabbisogno elettrico di maggio 2021 risulta in calo del 4,4% rispetto a maggio 2019 (-3,3% in termini rettificati), sostanzialmente per effetto della riduzione della richiesta del settore dei servizi. Il valore dei primi cinque mesi del 2021 è in calo del 2,1% rispetto all’omologo periodo del 2019 (-1,9% rettificato).

 L’analisi dettagliata della domanda elettrica mensile provvisoria del 2021 è disponibile nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, consultabile alla voce “Sistema elettrico >> Dispacciamento >> Dati esercizio” del sito http://www.terna.it.

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