Robot collaborativi: uno strumento intelligente per tutte le imprese

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Nel 1941 nel racconto Bugiardo! Isaac Asimov adopera per la prima volta il termine “robot” secondo l’accezione moderna, rendendolo cult nei libri successivi tra cui il celebre Io, Robot. La parola “Robot” è da ricondurre al ceco “Robota” e vuol dire “lavoro pesante” o “lavoro forzato” e la sua apparizione avviene addirittura nel 1921 in un’opera teatrale del drammaturgo ceco Karel Capek, ma è Asimov ad averla attualizzata: possiamo dire che è stato un visionario. Da allora la robotica di strada ne ha fatta parecchia e la cosa forse più interessante è la sua multidisciplinarietà: non è un caso se il termine è stato coniato da uno scrittore. Il resto è scienza.  La robotica attuale è una disciplina che coinvolge diversi rami dell’ingegneria insieme a linguistica, biologia, elettronica, fisica, psicologia. Decisiva è stata l’introduzione dell’informatica che ha portato a numerosi passi in avanti, con uno sviluppo in fase ancora in corso.

Uno dei prodotti della robotica più funzionali e interessanti sono i cobot  o robot collaborativi. Introdotti negli Stati Uniti verso la fine degli anni Novanta si caratterizzano per l’interazione diretta tra una componente fisica e una informatica, di tipo computeristico. Diversamente dal robot tradizionali (macchinosi e ingombranti), i cobot occupano molto meno spazio e sono più agili. Lo sviluppo dei robot collaborativi è di importante interesse industriale, con macchinari come il braccio meccanico che consentono un risparmio di tempo e sicurezza per tanti lavori delle industrie moderne. Un braccio meccanico è una macchina che somiglia a un braccio umano e ne imita l’azione. Può essere monitorato da un essere umano direttamente o a distanza. Scopriamo adesso in quali settori sono impiegati i cobot e quali sono i loro vantaggi.

L’uso dei cobot nell’industria

I robot collaborativi  nascono in risposta ai bisogni delle piccole medie imprese. I settori dove sono impiegati attualmente sono: alimentare, metallurgico, plastica e polimeri, automotive, metallurgico, chimico e farmaceutico. Come già accennato, la sperimentazione scientifica in quest’ambito è ancora in corso perché, in fin dei conti, la robotica è una disciplina recente. Come si può notare, si tratta di settori tra loro anche molto diversi. Questo sfata il mito che la robotica sia adatta solo a un certo tipo di settore, quello meccanico. La realtà, lo dicono i fatti, è ben diversa.

Perché sono convenienti

Analizziamo adesso i vantaggi dei cobot:

  • Velocità. I cobot sono in grado di ridurre i tempi di lavorazione anche grazie alla maggiore facilità nell’installazione che presentano oggi: può bastare mezza giornata per programmare un cobot e non è un processo difficile, anzi.
  • Riduzione delle spese di produzione. Consentono di investire invece su quei processi che non sono automatizzabili, e sostanzialmente di impiegare meglio le risorse.
  • Adattabilità. I cobot possono fare più cose: nell’industria moderna le aziende evolvono velocemente; i cobot sono polifunzionali e consentono di stare al passo con i tempi.
  • Sicurezza. Se la casa produttrice è seria, il robot collaborativo dovrà essere certificato e quindi sicuro, migliorando la sicurezza dei lavoratori in quanto in grado di svolgere mansioni delicate.
  • Ottimizzazione della forza lavoro.
  • Riduzione dell’errore umano e quindi maggiore precisione e qualità.

I vantaggi dei cobot spiegano bene perché siano tanto impiegati nell’industria moderna. Non sono più una visione, come in Asimov. Sono realtà utile alla società.

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