Disdette vaccini Veneto, a Rovigo rinuncia il 55% degli insegnanti. Flor: «Scandaloso»

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«Trovo tutto questo scandaloso. Categorie privilegiate che rinunciano al vaccino quando ci sono anziani che tutt’ora aspettano la chiamata per farlo». Luciano Flor, direttore della sanità veneta e manager con 35 anni di esperienza nel settore, non le manda a dire. Il caos Astrazeneca, vicenda quantomeno gestita male comunicativamente a livello Aifa (con rassicurazione e stop precauzionale lo stesso giorno) sta facendo fioccare disdette fra professori e personale scolastico. Anzi, quando va bene disdette: in molti casi semplicemente chi deve farsi il vaccino non si presenta. «A Rovigo abbiamo toccato il picco del 55% di insegnanti che non si è presentato – spiega Flor – a Padova si è arrivati al 20%».

Disdette vaccini, siamo quintultimi in Italia

Nonostante il piano b previsto (con liste di persone chiamate in caso di defezioni) il Veneto è sceso al 78,5% di vaccini effettuati sulle dosi ricevute: siamo al quintultimo posto in Italia. E c’è un rischio dietro l’angolo: se non arrivano le dosi di vaccino previste in questi giorni, da mercoledì 24, ha ricordato lo stesso Flor, si rischia di doversi fermare.

C’è poi un altro tema caldo: le priorità per i vaccini. «Noi, in base alle forniture di vaccini effettivamente ricevute, abbiamo seguito le indicazioni dei piani nazionali: personale sanitario e ospiti e operatori delle Rsa. Dopodiché qualcuno potrebbe obiettare: gli impiegati amministrativi delle strutture sanitarie che magari lavorano in smart working perché dovrebbero essere più a rischio delle commesse dei supermercati o della popolazione in genere? Già, perché?» ha detto Flor in un’intervista al Gazzettino.

LAVORI GRATIS IN CASA

Molte famiglie soffrono le difficoltà dovute al contagio, che è tornato a farsi sentire fortemente in questi giorni. Sul fronte sgravi, vi diamo due buone notizie:

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