Covid, l'appello di Confartigianato alle imprese: «No ad un altro lockdown, siate responsabili»

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“Siate responsabili come siete stati fino ad ora. Non possiamo permetterci nessun lockdown e nessuna chiusura, neanche parziale o temporanea, delle nostre attività: abbiate buonsenso e siate severi nell’applicazione delle regole”. E’ accorato il messaggio che Confartigianato Imprese Veneto, con il Presidente Regionale Agostino Bonomo, lancia a tutte le attività produttive regionali, ai loro clienti e ai cittadini, e soprattutto alle Istituzioni che nei prossimi giorni potrebbero essere chiamate a scelte importanti. Infatti, l’impennata di contagi registrata in Veneto nelle ultime settimane preoccupa le aziende per le ripercussioni che potrebbero impattare negativamente sul sistema sanitario regionale e su quello economico.

“Il messaggio è rivolto a tutti – continua Bonomo – soprattutto ai decisori istituzionali e di Governo. Le nostre realtà hanno sofferto pesantemente nei mesi di chiusura totale ma hanno anche investito tante risorse per garantire la massima sicurezza nei propri locali in vista della ripresa delle attività”. “Una malaugurata serrata in questi mesi prenatalizi, ci costerebbe troppo – afferma -. Novembre e dicembre, infatti, sono mesi chiave per l’economia veneta che ha molte aree vocate al turismo invernale. Non possiamo permetterci passi falsi”. “Le aziende artigiane –rimarca- hanno subìto, mediamente durante il lockdown, un calo del fatturato del 60 per cento ma in caso di nuova serrata l’asticella si alzerebbe in modo insostenibile. Per un’impresa su tre questo si tradurrebbe in un colpo da ko. Bisogna evitare a tutti i costi un nuovo stop alle attività produttive e potenziare al contrario le altre limitazioni capaci di abbassare la curva”.

Confartigianato Veneto e le sue imprese, oltre a rispettare rigorosamente i protocolli anti-Covid-19 nei luoghi di lavoro, ritengono opportuno e doveroso sollecitare l’attenzione dei lavoratori, delle loro famiglie e dei cittadini in generale affinché adottino comportamenti, anche nella vita privata, conformi ai protocolli con lo stesso rigore adottato dalle aziende. “Riteniamo che l’adozione delle stesse misure di tutela nei luoghi di lavoro –continua il Presidente- assolva, non solo ad una funzione sociale ma anche alla diffusione della cultura della sicurezza e ad una corretta gestione del rischio che, in questo tempo di Covid-19, si traduca nell’estensione dei comportamenti sicuri e responsabili adottati nelle imprese alla vita di tutti i giorni. Purtroppo – sottolinea – non è diffuso come dovrebbe il convincimento che solo l’adozione di comportamenti responsabili in ogni momento della vita sociale, anche nei luoghi della vita privata, consente la riduzione della diffusione della pandemia. Abbiamo toccato con mano che questo virus non si diffonde solo nei luoghi di lavoro, paradossalmente tali luoghi sono più tutelati e vigilati rispetto ad altri e quindi più sicuri. Siamo imprenditori ma siamo anche cittadini e in qualità di attori sociali sentiamo doppiamente il peso delle responsabilità”.

“Dobbiamo abituarci a convivere con il virus mantenendo il rigore nel rispetto delle misure di protezione della salute – conclude Bonomo – almeno fino a quando non verrà trovato un rimedio definitivo, come il vaccino. Fino a quel momento, dobbiamo tutti essere più rigorosi nell’uso estensivo dei DPI anche nell’ambito privato e familiare”.

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