Coronavirus e la fragilità delle invisibili: raccolta fondi per le «lavoratrici del sesso»

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Le vediamo, li vediamo, ma per la grande macchina burocratica dello Stato di fatto non esistono. Per questo motivo, ancor più di altri, le prostitute (e i prostituti, il fenomeno non ha genere) rivelano la loro fragilità in un periodo difficile, di crisi per tutti: la pandemia di Coronavirus. Personaggi, o meglio persone, raccontate magari da qualche cantautore (Bocca di Rosa, Princesa, Jamin-a, De Andrè su tutti) ma anche, come da definizione, «lavoratrici del sesso». E il lavoro, di questi tempi, è un problema generale, con gli ultimi, però, a soffrirne maggiormente.

Per questo motivo, diverse organizzazioni del sistema nazionale antitratta, tra cui realtà radicate nel territorio veneto come Equality Cooperativa Sociale e Associazione Mimosa, in collaborazione con altre reti e soggetti del civismo attivo e dell’auto-organizzazione delle sex workers, promuovono sulla piattaforma Produzioni dal Basso una campagna di crowdfunding che mira a sostenere economicamente e con aiuti materiali, tutte le persone che stanno vivendo in una condizione di indigenza, determinata  dall’emergenza Covid-19 e che non potranno richiedere gli ammortizzatori sociali. Ma quante sono le prostitute in Veneto? Un censimento difficile, come sempre per tutto ciò che deve – agli occhi della società – rimanere invisibile. I dati ci restituiscono questa fotografia: 244 a Verona, Vicenza 93, Padova 145, Venezia 144 e Treviso 140. A Rovigo e Belluno, così pare, il fenomeno è quasi inesistente.

Le donazioni andranno su un conto corrente dedicato e gestito dal Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, associazione storica fondata nel 1982 a Pordenone da Pia Covre, Carla Corso e altre colleghe per difendere i diritti civili delle prostitute in Italia. Le donazioni saranno distribuite attraverso la Rete composta da tutte le organizzazioni antitratta, realtà parti, associazioni e unità di strada che da anni sono a fianco delle sex workers e costituiscono una vasta Piattaforma Nazionale. Un’autentica Rete attiva sul campo. Inoltre, le diverse associazioni raccoglieranno localmente, nei loro territori di competenza, i bisogni, le varie richieste di aiuto, valutandone l’urgenza e le necessità.

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