Safilo, vendite nette attese in calo tra l'11 e il 13%. Outlook 2020 rivisto

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Vendite in netto calo per Safilo nel primo trimestre a causa della pandemia da coronavirus. E l’azienda è costretta a rivedere le stime sul 2020 presentate a dicembre. A gennaio-marzo, afferma la società, «sulla base dei dati preliminari le vendite nette del gruppo sono ora previste in diminuzione dell’11-13% a tassi di cambio costanti rispetto allo stesso trimestre del 2019». L’outlook per il 2020 diffuso il 10 dicembre, «nel contesto dell’annuncio del group business plan 2020-2024, non può più considerarsi valido».

Da metà marzo, aggiunge la società, «la diffusione del coronavirus si è intensificata anche in Europa e negli Stati Uniti, con misure più gravose in termini di blocco e chiusure delle attività nazionali attuati nelle ultime due settimane di marzo. Queste circostanze straordinarie stanno avendo ripercussioni dirette e indirette sull’attività economica di Safilo, con conseguenti effetti negativi sulle vendite e sugli utili del gruppo, oggi impossibili da prevedere per l’intero esercizio».

Il management «ha elaborato un piano d’azione per la mitigazione degli effetti, incentrato sulla riduzione al minimo delle spese e degli investimenti discrezionali, sull’adeguamento dei piani di marketing al nuovo scenario di consumo e sull’implementazione di un’efficace gestione del capitale circolante e protezione della cassa. Anche nello scenario incerto descritto, il management rimane impegnato nel perseguire le strategie chiave delineate nel business plan 2020-24 presentato il 10 dicembre».

A oggi Safilo «non ha avuto un impatto significativo sul fronte degli approvvigionamenti, grazie a livelli di scorte sufficienti alla fine del 2019 che hanno garantito al gruppo la flessibilità necessaria per far fronte alla chiusura temporanea dello stabilimento cinese a Suzhou e alle difficoltà incontrate dai fornitori cinesi. Lo stabilimento cinese è stato riaperto e sta funzionando a pieno regime, mentre la maggior parte dei principali fornitori cinesi ha ripreso l’attività a livello normale».

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