Coronavirus, Myyour cambia: da arredi di design a componenti per ospedali

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Grazie al grande know-how nel settore plastico, il brand padovano Myyour non si ferma e decide di dedicare tutte le sue risorse alla produzione di attrezzature per il settore ospedaliero. Poleasy, il suo polietilene brevettato facilissimo da igienizzare, viene oggi utilizzato non più per gli arredi ma per realizzare carrelli, comodini e lettini da destinare agli ospedali italiani e stranieri in cui si combatte contro il Coronavirus.

Carrelli, comodini e lettini destinati agli ospedali dove ogni giorno si combatte in prima linea il virus, che sfruttano le caratteristiche dello speciale polietilene brevettato da Myyour nel 2012 per essere estremamente durevoli nel tempo e facili da pulire e igienizzare. Studi recenti effettuati dai ricercatori del National Institutes of Health, stimano che sulla plastica la carica infettante risulti dimezzata dopo circa 7 ore e completamente azzerata in 72. È quindi necessario, in ambienti come gli ospedali igienizzare le superfici con appositi detergenti, operazione che risulta più facile e sicura in presenza di attrezzature realizzate in Poleasy, dove le microporosità sono praticamente assenti.

«Myyour è una giovane fucina di idee che fonda le sue radici all’interno di Rolling Plast, azienda con una trentennale esperienza nella lavorazione di materie plastiche – racconta il socio Cristian Ronco -. Questo approccio votato all’innovazione, unito al grande know-how dell’azienda madre, ci permette anche oggi, in una situazione di emergenza e di grande difficoltà per molte imprese che lavorano nel settore arredo, non solo di non fermarci ma soprattutto di fare qualcosa di buono per il nostro Paese».
Myyour, oltre ad aver da subito adottato la modalità smart working per i dipendenti occupati negli uffici amministrativi e commerciali, ha impiegato tutte le risorse che fino a poche settimane fa si dedicavano alla realizzazione di arredi di design alla produzione per il settore medicale.

«Ringraziamo tutti i nostri collaboratori che, con le dovute misure di protezione e sicurezza, in questi giorni stanno lavorando nei reparti di stampaggio con ritmi davvero sostenuti, realizzando circa 300 pezzi al giorno da spedire ad ospedali sia italiani che esteri. La loro disponibilità e dedizione ci lascia senza parole ma non stupiti, sappiamo di essere una grande famiglia  – ricorda il socio Davide Ronco -. Il nostro è un gesto che sentiamo dovuto e che ci permette di stare uniti non solo con il popolo italiano, ma con tutto il popolo europeo».

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