Coronavirus e imprese, come ottenere prestiti fino a 800mila euro

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Come ottenere prestiti fino a 800 mila euro per le imprese, coperti da garanzie esterne e senza istruttoria se non superano i 25 mila? La risposta è scritta nella bozza del cosiddetto «Decreto liquidità» annunciato la sera di lunedì 6 aprile, per proteggere le aziende Italiane messe in difficoltà dall’emergenza Coronavirus da possibili acquisizioni da parte di stranieri. Si è dato quindi il via libera a 400 miliardi di euro da destinare alle imprese sotto forma di prestiti agevolati.

Se l’azienda non riesce a rimborsare il finanziamento la banca non accumulerà sofferenza, perché i prestiti non saranno portati dall’impresa stessa, ma coperti da garanzie esterne: per le Pmi e le aziende fino a 499 dipendenti ci penserà il Fondo di garanzia, per le aziende con oltre 499 dipendenti saranno coperti dal Sace.

Pmi, come ottenere prestiti per 25 mila euro senza istruttoria

I prestiti delle piccole e medie imprese – sotto i 499 dipendenti – possono ottenere un prestito agevolato fino a 25 mila euro senza istruttoria, ovvero evitando l’indagine che controlla lo “stato di salute” degli ultimi due anni dell’azienda. I prestiti per questo tipo di aziende sono garantiti dal Fondo di garanzia per le Pmi, la facilitazione finanziata anche con risorse europee del ministero dello Sviluppo economico, che si attiva nel caso di finanziamenti concessi da società di leasing, banche e altri intermediari finanziari verso professionisti e imprese.

Per ottenere il prestito, la piccola o media impresa interessata deve recarsi in banca e specificare che vuole usufruire della garanzia del Fondo per le pmi, che copre il 100% del finanziamento – che ovviamente andrà comunque rimborsato, in un periodo fino a sei anni dall’emissione.

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Pmi, come ottenere prestiti fino a 800 mila euro con garanzia pubblica

Se invece una piccola o media impresa vuole un prestito maggiore, quindi fino a 800 mila euro, il procedimento è simile. L’unico fattore che cambia considerevolmente è che se il fatturato dell’azienda richiedente supera i 3,2 milioni di euro, la garanzia pubblica non coprirà più il 100% dell’importo.

Un’altra differenza è che in questo caso l’istruttoria ci sarà, e prenderà in esame i bilanci e le dichiarazioni dei redditi, per constatare che sia tutto in ordine e che l’azienda sia affidabile. Per un prestito oltre agli 800 mila euro la garanzia può restare al 100% se interviene Confidi a garantire per l’azienda, in caso contrario scende al 90%.

Grandi imprese, prestiti garantiti da Sace

Nel caso delle grandi imprese, quelle che superano i 499 dipendenti, per ottenere i finanziamenti agevolati con garanzia pubblica devono aspettare il via libera da parte della Commissione Europea. I prestiti per questo tipo di aziende sono garantite dalla Sace, la società che supporta le imprese nell’export e nelle strategie di espansione internazionale.

La società deve inviare relazione sulle sue disponibilità da inviare al Tesoro entro dieci giorni dall’annuncio del Decreto liquidità. La garanzia del Sace potrebbe restare al 90% per le imprese sotto ai 5 mila dipendenti e fatturato fino a 1,5 miliardi. Percentuale che scenderà poi in base ai ricavi: sarà all’80% per le imprese con giro d’affari fra 1,5 e 5 miliardi di euro, al 70% per le aziende sopra i 5 miliardi.

Chi può ottenere le garanzie

Le garanzie, che hanno un tetto massimo di 200 miliardi di euro, possono essere concesse fino al 31 dicembre: la bozza del decreto liquidità riporta inoltre che 30 milioni potrebbero andare a pmi, autonomi e professionisti con partita Iva. L’impresa di questi soggetti non deve risultare in difficolta a dicembre 2019, e a febbraio 2020 non deve essere presente fra le esposizioni deteriorate dalla banca.

Inoltre, l’importo del prestito non deve andare oltre il 25% del fatturato del 2019, né superare il doppio dei costi del personale dell’impresa del 2019. L’impresa deve pagare le commissioni per la garanzia con 25 punti base nel primo anno, 50 nel secondo e terzo, e 200 nel quarto, quinto e sesto, e rinunciare alla distribuzione dei dividendi nell’anno successivo alla conferma del finanziamento.

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