Confindustria e Unipd aiutano le aziende a produrre mascherine

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Da quando è iniziata l’emergenza Coronavirus, la domanda di mascherine sanitarie – uno degli unici dispositivi di protezione individuale efficaci – continua a salire. Molte aziende hanno riconvertito parte delle loro linee produttive proprio per produrre dispositivi sanitari sempre più rari, che aiuteranno cittadini, aziende e ospedali a proteggersi al meglio.

Ed è proprio per la voglia di aiutare le aziende a convertirsi che è nata la collaborazione tra Confindustria Veneto e Università degli Studi di Padova, che mettono insieme competenze tecnologiche del mondo scientifico-universitario e la disponibilità del tessuto produttivo della Regione.

Il fine di questo progetto è dare tutto il supporto necessario – tecnico, giuridico e burocratico – alle aziende che vogliono riqualificare i propri impianti e le proprie linee produttive per creare mascherine, camici, guanti, calzari che siano validati tecnicamente attraverso i laboratori, gli strumenti e le competenze dell’Ateneo patavino.

Il legame tra Confindustria Veneto e Università degli Studi di Padova è parte del progetto UNI.T.I. – reazione al COVID-19. L’iniziativa è promossa dall’Università degli Studi di Padova tramite UniSMART – Fondazione Università degli Studi di Padova e ha il patrocinio di Confindustria Veneto, Unioncamere Veneto e l’appoggio di molte istituzioni del territorio. Lo scopo di UNI.T.I.  è creare sinergie tra UNIversità, Territorio ed Imprese per rispondere concretamente all’emergenza Coronavirus.

«Confindustria Veneto e Università di Padova – afferma Carlo Stilli, Direttore Generale di Confindustria Veneto – perseguono un duplice scopo: quello di favorire la produzione locale di dispositivi di necessità e urgenza per affrontare l’emergenza COVID -19 e, al contempo, quello di affiancare e supportare le aziende potenzialmente riconvertibili a questo scopo. Per rendere il processo il più semplice possibile, Confindustria Veneto ha costituito al proprio interno una task force, composta da un coordinatore e da un referente per ciascuna associazione provinciale ed ha attivato un indirizzo di posta elettronica dedicato (uniti@confindustria.veneto.it ) come riferimento unico per le attività legate al presente accordo».

«L’Università di Padova, oltre ad essere in prima fila per l’emergenza sanitaria con i propri medici e ricercatori, vuole dare un contributo anche attraverso le competenze tecniche che vengono messe al servizio dei molti imprenditori che in questo periodo vogliono convertire le loro linee produttive verso beni di prima necessità per gli operatori sanitari, per la popolazione e per i lavoratori – sottolinea Fabrizio Dughiero, prorettore al trasferimento tecnologico e ai rapporti con le imprese dell’Università di Padova -. Mascherine filtranti e non, dispositivi di protezione individuale, camici e altri dispositivi essenziali sono tutti prodotti che devono essere sottoposti a test di valutazione: per questo motivo la nostra università ha messo a fattor comune e a disposizione del territorio i suoi laboratori, ricercatori e tecnici per far fronte a queste richieste. A tal scopo la Fondazione della nostra Università – Unismart – ha creato una pagina di supporto a tutte le richieste in questi ambito:».

Ti potrebbe interessare