Venezia, 1450 dipendenti del Comune in smartworking

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Dal 18 marzo a Venezia saranno attivati progetti di smartworking per oltre 1450 dipendenti del Comune. L’obiettivo è garantire più sicurezza per i lavoratori di fronte all’emergenza Coronavirus, spostando i movimenti di persone, così da limitare il potenziale contagio.

Più di 1.900 dipendenti dei 2700 non si muoveranno più quotidianamente da casa, garantendo i servizi al cittadino. 498 sono quelli che per disposizioni nazionali non sono già operativi in sede (come i servizi educativi, biblioteche, servizio ispettivo Casinò), mentre oltre 1.450 sono quelli in smart working.

Gli unici a continuare il “solito” lavoro sono i circa 800 dipendenti la cui presenza fisica nelle sedi è essenziale: polizia locale, protezione civile, segreterie, sociale, anagrafe, stato civile, protocollo, oltre alle strutture dirigenziali e i funzionari che hanno lavorato giorno e notte, e durante il week-end, rendere “smart” la macchina comunale.

«Ciò è stato reso possibile solo grazie agli investimenti fatti da questa amministrazione sui sistemi informatici, recuperando il gap lasciato dalle precedenti gestioni – sottolinea l’assessore al personale Paolo Romor –. A differenza di chi invocava un “state tutti a casa, paga Pantalone”, oggi rendiamo prezioso il contributo di ciascun dipendente, anche da casa propria».

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