#CasaLavoro, Giordano Riello: «Ritroviamo il senso di comunità»

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“#CasaLavoro. Fare impresa ai tempi del Coronavirus” è una nuova sezione che venetoeconomia.it apre ai contributi di imprenditori e professionisti: come reagiscono le imprese di fronte alle nuove disposizioni del governo che riducono fortemente la mobilità per limitare il contagio da Covid 19?

«Ci siamo attrezzati già due settimane fa invitando chi può lavorare da casa a farlo, per minimizzare il rischio di possibile contagio» spiega Giordano Riello, imprenditore veronese, classe 1989, presidente di Nplus Srl – Giordano Riello International Group, che conta circa duemila collaboratori per oltre 500 milioni di euro di fatturato consolidato. «Certo, noi produciamo condizionatori e schede elettroniche, non possiamo fare tutto in smart working. L’Italia è un paese che si regge sulla manifattura. Per questo il primo pensiero domenica 8 marzo, dopo la pubblicazione del Dpcm sul Coronavirus, è stato come poter mantenere la continuità aziendale nel rispetto delle nuove norme».

Dai guanti e mascherine per tutti gli operatori che hanno contatti con l’esterno, alla riduzione al minimo delle uscite dei commerciali e dei responsabili acquisti, dall’annullamento delle trasferte all’estero al termoscanner per tutti gli ospiti che arrivano in azienda: le misure sono state attivate da tempo nei vari stabilimenti del gruppo, uno dei quali si trova a Montagnana, nel padovano, mentre la sede principale della capogruppo Aermec è a Bevilacqua, nel veronese. «Qui prendiamo la temperatura a tutti i collaboratori ogni mattina quando si recano al lavoro – spiega Riello -, inoltre abbiamo distribuito un vademecum con il medico aziendale».

La sicurezza al primo posto, dunque, un cambio nei comportamenti pratici, più attenti all’igiene e alle distanze. Ma a cambiare è soprattutto qualcos’altro: «La percezione dell’Italia all’estero è mutata, siamo visti come il paese responsabile del contagio europeo, anche se nella realtà abbiamo visto non essere così – spiega Riello -. I clienti esteri hanno annullato gli appuntamenti e non mi stupirebbe se stessero cercando altri fornitori non italiani per sostituirci».

Ma a questa etichetta bisogna reagire, dice l’imprenditore veronese: «Dovremmo imparare a ritrovare il senso di comunità. Se il governo ha sbagliato lo vedremo, si tireranno le somme alla fine. Io sono sempre stato critico con questo governo, ma in questo momento bisogna essere compatti e andare tutti nella stessa direzione».

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