Chi è Alibaba, il colosso che venderà il Made in Italy in Cina

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Un ecosistema di dieci milioni di aziende che vendono a 700 milioni di compratori, con una singola mission: aiutare le piccole imprese a fare business in Cina. Si chiama Alibaba, e ci sta riuscendo.

I numeri parlano chiaro, basti pensare che durante la giornata dei single, 24 ore in cui molte aziende praticavano grossi sconti per “farsi un regalo”, Alibaba ha fatturato 38 milioni di dollari, consegnando oltre un miliardo di pacchi e raggiungendo le 556 mila transazioni al secondo. E c’è (molto) spazio anche per il Made in Italy.

A raccontare i numeri, le visioni e le speranze della “nuova Cina” è stato Rodrigo Cipriani Foresio, General Manager di Alibaba Group e Country Manager di Alipay South Europe, ospite ieri 10 febbraio a «Wine for Thought – Un calice per assaporare il futuro», l’evento organizzato da Crclex e Blum in collaborazione con IBM e Sanmarco Informatica.

«La Cina è molto cambiata negli ultimi anni: la popolazione è giovane, curiosa, molto evoluta e alla ricerca di prodotti di qualità e innovativi – afferma Foresio -. Sono attratti dal made in Italy, dalle storie che stanno dietro alle aziende. L’Italia è stata scelta, insieme agli Stati Uniti, come uno dei luoghi dove sviluppare un business, con l’obiettivo nei prossimi anni di aiutare le aziende a entrare in questa piattaforma e iniziare a vendere, in un’ottica B2B. Il mio obiettivo è fare in modo che nei prossimi cinque anni 10 mila pmi italiane entrino sulla nostra piattaforma. In ottica B2C, invece, le aziende italiane nel nostro store, Tmall, contano già più di mille brand. I consumatori cinesi già due anni fa mi chiedevano di Chiara Ferragni: io non sapevo ancora chi fosse».

Giacomo Porra

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