Safilo, vendite preliminari 2019 a 939 milioni (+3,1%). Il 5 febbraio nuovo incontro con i sindacati

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In attesa dell’approvazione il prossimo 11 marzo dei dati definitivi il Consiglio d’amministrazione di Safilo ha esaminato le vendite preliminari delle attività in continuità del gruppo per l’esercizio 2019. L’anno si è chiuso con un giro d’affari pari a 939 milioni di euro, in crescita del 3,1% a cambi correnti e dello 0,9% a cambi costanti, rispetto ai 910,7 milioni di euro registrati nel 2018.

Su base preliminare e pre-IFRS 16, Safilo conferma inoltre per il 2019 un margine EBITDA adjusted delle attività in continuità del 5,5% e un indebitamento netto di gruppo di circa 30 milioni di euro.
Nel 2019, la performance a cambi costanti dei ricavi wholesale è risultata in crescita del 3,2% in Europa, mentre è rimasta leggermente negativa, dello 0,6%, in Nord America, nonostante il recupero registrato dal mercato nel quarto trimestre. «Sono risultati significativi i progressi in Asia, in crescita del 19,2% a cambi costanti», spiega il gruppo. La performance wholesale dell’anno è stata trainata dai buoni risultati ottenuti con i principali marchi di proprietà: Carrera, Polaroid e Smith, in crescita complessivamente del 5,7% a cambi costanti, e dalle performance positive dei principali marchi in licenza.

Sul fronte sindacale, dopo l’annuncio dell’azienda di voler procedere con 700 esuberi e di arrivare alla chiusura dello stabilimento di Martignacco, si è stabilito un prossimo incontro il 5 febbraio. L’amministratore delegato di Safilo, Angelo Trocchia, aveva espresso la propria disponibilità a «dialogare sulle modalità di utilizzo della cassa straordinaria e dell’annunciato supporto di un advisor specializzato nella ricollocazione industriale del sito di Martignacco», destinato alla chiusura o alla dismissione, «a condizione che a Longarone vengano rapidamente applicati i contratti di solidarietà».

Andrea Fasulo

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