Safilo, via alla trattativa con i sindacati: l'azienda conferma i 700 esuberi

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Si è concluso con un nulla di fatto, dopo sette ore di trattativa, il primo incontro tra la dirigenza di Safilo e i sindacati. La multinazionale dell’occhialeria non cede di fronte al piano industriale che prevede i 700 esuberi già annunciati nelle scorse settimane.

Le organizzazioni sindacali si sono dette contrarie al progetto presentato dall’azienda e hanno chiesto immediatamente l’attivazione di tavoli specifici di confronto con l’Azienda utili a minimizzare l’impatto sociale e trovare soluzioni idonee. La proposta delle organizzazioni è d’iniziare a dirimere la questione utilizzando intanto i contratti di solidarietà per i 400 esuberi di Longarone. In prospettiva dell’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico fissato per il 16 gennaio i sindacati ribadiscono la necessità di determinare un percorso condiviso per gestire la crisi mettendo in campo tutte le soluzioni praticabili. Nel frattempo, diventano propedeutici i tavoli di confronto con le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, con l’obiettivo di concordare e rendere disponibili tutti gli strumenti territoriali e istituzionali a disposizione.

Il 10 dicembre scorso il noto brand di occhiali ha presentato un nuovo piano industriale quadriennale che prevede circa 700 esuberi (su 2.600 dipendenti complessivi): 400 nello stabilimento di Longarone (Belluno), 50 nel quartier generale di Padova e 250 nel sito produttivo di Martignacco (Udine), che verrebbe direttamente chiuso. Una decisione subito avversata da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, che venerdì 13 dicembre hanno tenuto uno sciopero nazionale e aperto una campagna di assemblee in tutti i posti di lavoro del gruppo.

Andrea Fasulo

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