«Mose in funzione per le emergenze da luglio 2020»

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Il Mose sarà operativo in caso di emergenze entro il mese di luglio 2020. È quanto emerso dopo il vertice avvenuto alla Prefettura di Venezia il 7 gennaio tra tutte le autorità legate alla salvaguardia della città, a partire dal commissario per il Mose Elisabetta Spitz.

Durante l’acqua alta eccezionale del 12 novembre 2019, che ha sfiorato il record del 1966, da più parti era stata avanzata l’ipotesi che un sollevamento eccezionale delle paratoie mobili, ad oggi in fase di test, avrebbe contenuto i forti danni provocati ad abitazioni e monumenti.

«La novità più importante emersa oggi in Prefettura è che entro sei mesi il Mose sarà in grado di funzionare per le emergenze – dice Roberto Marcato, assessore allo sviluppo economico della Regione Veneto, intervenuto in rappresentanza del presidente Luca Zaia -. Ciò non significa che l’opera sarà completata entro luglio, ma che le barriere mobili potranno essere messe in funzione per le emergenze».

L’altra novità emersa dall’incontro, riporta Marcato, è «l’impegno del commissario Elisabetta Spitz a presentare a breve il cronoprogramma dei lavori del Mose. Nell’arco di una decina di giorni verrà convocata in Prefettura la cabina di regìa, per valutare il piano».

All’incontro hanno partecipato il Provveditore interregionale per le opere pubbliche del Triveneto Cinzia Zincone, i commissari del Consorzio Venezia Nuova, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il commissario per il Porto, la Capitaneria di Porto e i Vigili del fuoco di Venezia. Alla riunione hanno partecipato anche i sindaci della gronda lagunare e i rappresentanti del Ministero per i Beni Culturali e il Turismo, nonché della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e la laguna.

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