Venezia, è stato di crisi. Zaia: «Rischio che si ripeta l'alluvione del 2010»

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Venezia è in stato di crisi dopo il picco di marea che ieri ha raggiunto 187 centimetri, che ha bloccato la città e fatto enormi danni a negozi, bar e infrastrutture. Il governatore Zaia teme che si ripeta l’alluvione del 2010. Oltre al capoluogo di regione sono stati colpiti duramente anche Pellestrina e tutta la zona del litorale.

È stata oggi indetta una conferenza stampa per fare il punto della situazione, alla quale erano presenti il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, il Direttore del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, Angelo Borrelli, Capo del Corpo Nazionale dei Vigili Del Fuoco Fabio Dattilo.

«Pensavamo di avere visto il peggio con Vaia, invece siamo di fronte ad uno scenario apocalittico su Venezia e tutto il litorale – spiega Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto. Uno scenario che ci preoccupa anche per le prossime ore. In montagna sta nevicando e le temperature si stanno alzando. Sono previsti 120 cm di neve, che con lo scirocco stanno facendo prospettare uno scenario come quello dell’alluvione del 2010. Ricordo che in quell’occasione sono stati colpiti 235 Comuni, oltre diecimila tra cittadini e imprese, ed è stato superato il miliardo di danni».

«Una cosa è certa – spiega Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia – il Mose va finito e vogliamo partecipare alla gestione del sistema di barriere mobili, inserendolo in un piano più generale di regia che coinvolga anche idrovore, sistema antincendio o fognature. Dobbiamo difendere la città. Dopo i 194 centimetri del 1966 lo Stato capì che Venezia meritava una Legge speciale, biglietto da visita di tutto il Paese. Lo è oggi come allora. Di fronte a questa tragedia siamo tutti veneziani e abbiamo due scelte: o ci dividiamo o ci uniamo, anche come istituzioni. Se vogliamo evitare che un giovane se ne vada dobbiamo fornire soluzioni, dobbiamo dargli certezze. Partiamo dall’emergenza, abbiamo un’occasione storica per risolvere i problemi facendo squadra. Se muore Venezia, muore il Paese».

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