Data Valley, pagamenti digitali e fintech: il dialogo con PayPal e IBM

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Creare una user experience amichevole, agile e iper-personalizzata. Ma anche abbattere le barriere all’entrata, che frenano l’accesso a molti clienti, rendendo agili i processi oggi complicati – quelli delle banche tradizionali -. Questo l’obiettivo delle fintech, ma anche di tutte le aziende che si approcciano al mondo dei pagamenti digitali.

Questi gli argomenti della discussione fra IBM e PayPal, i “giganti” del settore, e Noonic, a rappresentare la “new school” delle banche digitali. Hanno portato la loro testimonianza al terzo appuntamento di «Wine for Thought – Un calice per assaporare il futuro», l’evento organizzato da Crclex e Blum in collaborazione con IBM, Infocert e Sanmarco Informatica, che ieri 11 novembre ha visto accendersi la discussione sui pagamenti digitali negli antichi bastioni di Padova della Massimago Wine Tower.

«L’AI non si limita ai chatbot – sottolinea Walter Aglietti, software lab director di IBM -. Per portare questa tecnologia in azienda, bisogna lavorare sulle good practice, le buone pratiche per gestire ottimamente quello che già si ha. Non si può pensare ai sistemi come unità separate: il processo dovrebbe essere una filiera. L’intelligenza artificiale non è una bacchetta magica, ma può essere la possibilità che ci aiuta a tirare fuori i piedi dal fango, dove non riusciamo ad arrivare da soli. Tutti gli elementi, presi singolarmente, non servono a nulla».

«Cos’è una società fintech? È una società che si occupa di pagamenti e transizioni, in maniera diversa dalle banche, e che ha volontà di risolvere un problema – spiega Gianluca Di Nunzio, head of legal Spain Italy and Portugal di Paypal -. Saper creare una user experience amichevole, nel quale si risolvono i problemi dell’utente. Rapidità, sicurezza e semplicità sono le parole chiave. I “tradizionali” sistemi bancari erano (e sono tuttora) visti come normativamente complessi e con i quali ogni interazione diventava difficile: c’era bisogno di svecchiare, andare su un formato agile. Ascoltare le necessità e adattarsi a esigenze che possono variare, trend che possono cambiare».

«In Inghilterra stanno nascendo fintech che vogliono aiutare poi a rendere agili molti processi oggi complicati, a fare la banca diversa – racconta Nicola Possagnolo, managing partner di Noonic -. Ad esempio Revolut, che sta crescendo ad una velocità folle, in un mercato che si aspetta di avere rapporto diretto con banca, sempre più propenso ad avere meno “paura”. Oggi è normale avere numerosi conti in banca, che si aprono e chiudono in base alle esigenze, in base ai vantaggi che la stessa offre. L’obiettivo della banca dev’essere creare una profilazione completa del cliente, parlare in modo diretto e personale. È esattamente quello che hanno fatto le banche digitali: abbassare al minimo accesso alla banca, togliere le barriere all’entrata: iscrizione gratuita, cancellazione anche. Iper-personalizzazione, nella miglior maniera possibile».

Prossimo appuntamento il 25 novembre, sempre alla Massimago Wine Tower per “Digital Identity”, con la testimonianza di Infocert.

Giacomo Porra

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