Smart working e welfare, aziende vicentine sopra la media nazionale

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Il welfare aziendale è applicato dal 77% delle aziende vicentine – più di tre su quattro – e lo smart working individuale dal 12,1%, il 3,3% in più della media nazionale. I dati emergono dall’Indagine retributiva 2019 che Confindustria Vicenza ha promosso, in collaborazione con altre otto associazioni confindustriali, su un campione di aziende associate, che occupano in totale oltre 8 mila lavoratori. I dettagli saranno presentati venerdì 11 ottobre, dalle ore 14.45, nella sede di Palazzo Bonin Longare (corso Palladio 13, Vicenza).

Il programma dell’incontro, moderato dalla giornalista Debora Rosciani di Radio24, prevede, dopo l’introduzione di Laura Dalla Vecchia e la presentazione dei progetti d’indagine del dirigente dell’Area Lavoro Previdenza Education di Confindustria Vicenza Franco Beltrame, una tavola rotonda sulle politiche di total reward e livelli retributivi e sui fabbisogni professionali con protagoniste Miriam Quarti (responsabile dell’Area Reward & Performance & Wellbeing Strategy di OD&M Consulting) e Silvia Oliva (ricercatrice della Fondazione Nord Est).

A seguire, interverrà Daniele Marini (professore associato dell’Università di Padova e Direttore Scientifico Community Media Research) sulla metamorfosi dei lavori e la sfida della formazione. Le conclusioni saranno dell’Assessore all’istruzione, alla formazione, al lavoro e pari opportunità della Regione Veneto Elena Donazzan.

L’indagine per il 2019 si arricchisce con un’ulteriore focus sui fabbisogni professionali con partecipazione libera e aperta. La mappa degli stipendi, intesi come retribuzione fissa, variabile e benefit, è relativa ai 53 profili professionali di cui 8 riferibili alle figure legate alla rivoluzione dell’industria 4.0. I dati qualitativamente definiti anche per genere, titolo di studio ed età.

«L’indagine ha confermato alcune delle buone pratiche che fanno del Vicentino una provincia all’avanguardia per potersi realizzare professionalmente – spiega Laura Dalla Vecchia, vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega alle relazioni industriali -, in particolare in merito alle politiche di attenzione al benessere della persona, con il welfare in primissimo piano che Confindustria promuove anche con la propria piattaforma Welfaremeet».

Assieme alle retribuzioni, quest’anno si sono voluti anche mappare i fabbisogni professionali, ovvero le principali figure indispensabili alle imprese, partendo da una campionatura nei settori metalmeccanico, moda, gomma plastica e legno ed è finalizzata ad analizzare gli strumenti utili al loro reperimento.

«Sappiamo come l’individuazione e l’inserimento di nuove professionalità nelle nostre aziende – prosegue Dalla Vecchia – rappresentano un aspetto critico sia perché alcune indispensabili figure sono molto rare sul mercato sia perché la nostra manifattura punta tutto sulla qualità e quindi ha bisogno di capire come attrarre e valorizzare le persone e le loro competenze. Queste indagini rappresentano quindi uno strumento preziosissimo per tutte le aziende per calibrare le politiche di retention e attraction».

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