Medicina di gruppo, in Veneto 4 milioni di risparmi in un anno

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Il Veneto rilancia la medicina territoriale, e fa centro. Le 76 medicine di gruppo, attivate tra il 2017 e il 2018, hanno fatto risparmiare 4 milioni di euro. Hanno inoltre fatto diminuire del 6% la spesa e del 3% le prestazioni specialistiche dette “improprie”, pari a 52 mila euro. Sono stati anche attivati 540 nuovi posti di lavoro tra collaboratori di studio e infermieri.

Le 76 medicine di gruppo integrate oggi coinvolgono 638 medici di medicina generale e coprono oltre 921 mila assistiti. In 15 Mgi viene garantita anche l’attività di prelievo del sangue. Nel 2018, i costi di questa organizzazione sono stati di 46 milioni 280 mila euro, dei quali il 31% dedicati all’assistenza dei malati cronici, il 10% alle attività di prevenzione, il 21% alla partecipazione alla governance generale, il 21% all’accessibilità degli studi per i pazienti, il 10% per la tenuta delle schede-paziente informatizzate, il 7% per la formazione e l’audit. Nel triennio 2015-2018, la Regione ha investito nel settore oltre 102 milioni.

«Un’organizzazione – spiega l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin – che si è evoluta nel tempo fin dalla nascita delle prime Utap e si evolverà ancora. Il modello però non cambierà perché è risultato efficace. Può essere che cambino nomi e terminologie, miglioreremo di sicuro l’organizzazione e l’operatività, ma questo sistema ha dato un notevole apporto al primo posto assegnato venerdì al Veneto dal Ministero della salute per la capacità di erogare tutti i livelli essenziali di assistenza».

 

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