Autonomia, spunta un doppio passaggio alle camere. Zaia: «Presupposti per un nulla di fatto»

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Autonomia regionale, quello che si staglia all’orizzonte potrebbe essere un’allungamento dei tempi notevole per la sua realizzazione. Lo prevede una nota dei capigruppo della maggioranza, redatta a margine del voto sul taglio dei parlamentari andato in scena ieri 8 ottobre a Montecitorio. Nel documento si disegna un progetto ampio che toccherà la nuova legge elettorale e, a cascata, il ridisegno dei collegi, la rivisitazione dei regolamenti delle Camere e, appunto, «la valorizzazione delle Camere e delle Regioni per un’attuazione ordinata e tempestiva dell’autonomia differenziata». Il tutto con un «percorso da avviare entro dicembre coinvolgendo tutte le forze politiche di maggioranza, aperto al contributo dei costituzionalisti e della società civile, volto anche a definire possibili interventi costituzionali».

Impegni che sembrano andare nella direzione di uno slittamento ulteriore, e indefinito, dei tempi di approvazione dell’autonomia veneta. È lo stesso presidente della Regione Luca Zaia a commentare: «I presupposti per cui non se ne faccia nulla ci sono tutti». Intervistato dal Corriere del Veneto il governatore dichiara di voler scoprire le carte dell’Esecutivo, ma non cela lo sconforto: «Che ci presentino un cronoprogramma – rilancia Zaia – ma i presupposti che si arrivi a un nulla di fatto ci sono purtroppo tutti». Secondo il governatore, inoltre, il doppio passaggio alle Camere è «irrituale, anzi, incostituzionale. E quindi – conclude – impugnabile». Il braccio di ferro tra Governo e Regione, alla luce di questi ultimi sviluppi, potrebbe dunque approdare di fronte alla Corte Costituzionale.

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