Autonomia, Boccia: «Mix tra Veneto ed Emilia Romagna soluzione eccellente, ora subito i Lep»

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Un mix tra le proposte di Veneto ed Emilia Romagna sarebbe una “soluzione eccellente“, ma “vanno subito fissati i livelli essenziali delle prestazioni sociali (Lep)”. Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, ha esposto ieri 3 ottobre le linee programmatiche del suo dicastero in un’audizione alla Commissione parlamentare per le questioni regionali. Dal ministro sono arrivate anche parole di riconciliazione per il presidente del Veneto Luca Zaia e il suo “approccio costruttivo”. Più duro invece nei confronti del governatore lombardo Attilio Fontana, ritenuto troppo rigido sul tema dell’autonomia scolastica.

La road map sull’autonomia delineata da Boccia vede dunque al centro non più il principio dell’efficienza, ma quello della perequazione tra le regioni. «Costruiamo una cornice unica nazionale all’interno della quale vanno inserite le intese con le Regioni sulle autonomie. Ma subito vanno fatti i Livelli essenziali delle prestazioni, sono 18 anni che sono in costituzione ed è intollerabile che Governo e Parlamento non abbiano imposto la rimozione delle diseguaglianze economiche e sociali».

Secondo Boccia è necessario «il raccordo con tutti i fondi pluriennali d’investimento col vincolo ad essere destinati alle aree più in ritardo. Non sono solo tra sud e nord manche tra le diverse aree del nord. È uno schema non semplice che sottoporremo al Parlamento. So bene che dobbiamo correre ma dobbiamo costruire un meccanismo che tenga». «Con Zaia ho trovato un approccio molto costruttivo, l’impostazione originaria dell’Emilia Romagna prevede molte più funzioni amministrative. Penso che il combinato disposto Emilia-Veneto sia un’eccellente soluzione. La Lombardia ha invece una posizione troppo netta sulla scuola», ha poi sostenuto Boccia. «Noi l’autonomia differenziata che è diversa da quella speciale, la vogliamo davvero. La cornice unitaria ci serve per tenere dentro tutti, anche il sud. Non si può pensare di farla contro qualcuno» ha concluso Boccia.

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