Equo compenso, via alla legge regionale che tutela i liberi professionisti

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Un provvedimento che promuove la tutela delle prestazioni professionali e dei liberi professionisti veneti. Il Consiglio regionale ha approvato ieri 3 settembre all’unanimità la proposta di legge di iniziativa consiliare che dovrebbe portare a compensi proporzionati all’attività svolta e a mettere uno stop a clausole vessatorie di cui i professionisti sono spesso vittime.

«Da ora abbiamo degli strumenti in più per garantire la tutela delle prestazioni operate dai liberi professionisti» ha dichiarato il consigliere Alessandro Montagnoli, Presidente della Prima Commissione consiliare e relatore in aula. «Grazie al testo approvato oggi in aula, frutto dell’accorpamento di tre progetti di legge vertenti sul medesimo oggetto, disponiamo di una legge che intende contrastare lo svilimento della figura del libero professionista, che in questi ultimi anni si è visto concretizzarsi con la corresponsione di compensi non corrispondenti alla qualità e quantità delle prestazioni richieste, se non addirittura simbolici».

Il provvedimento prevede che «La Regione del Veneto, gli enti amministrativi dipendenti, ivi compresi gli enti del servizio sanitario regionale e le società controllate, nel rispetto dei principi di trasparenza, buon andamento ed efficienza, promuovono la tutela delle prestazioni professionali e il rispetto del principio dell’equo compenso in relazione alle prestazioni rese dai professionisti, anche al fine di contrastare l’evasione fiscale». Viene considerato ‘equo’ il compenso che risponde a due requisiti concorrenti e non alternativi: la proporzionalità alla quantità e alla qualità del lavoro svolto e al contenuto e alle caratteristiche della prestazione, e la conformità ai parametri previsti dalle disposizioni ministeriali in materia. L’obiettivo è dunque quello di far fronte al fenomeno dello svilimento della figura del libero professionista (i dati Istat sulla rilevazione sulle forze di lavoro documentano che nel Nord Italia il numero di liberi professionisti nel 2017 ammontava a 733mila lavoratori) prevedendo compensi non correttamente parametrati alla qualità e quantità delle prestazioni richieste o addirittura compensi simbolici.

«Il provvedimento approvato oggi dal Consiglio regionale testimonia la vicinanza e l’attenzione della Regione Veneto alle problematiche che investono i liberi professionisti del nostro territorio», ha sottolineato Marco Natali, presidente di Fondoprofessioni e consigliere nazionale di Confprofessioni. «I professionisti del Veneto vedono finalmente riconosciuto il loro diritto a un compenso equo per le prestazioni rese alla Regione e alle società controllate, che si impegnano a contrastare clausole vessatorie nell’esecuzione degli incarichi conferiti ai professionisti». «La legge regionale sull’equo compenso» ha affermato il presidente di Confprofessioni Veneto, Roberto Sartore, «è il frutto di un silenzioso lavoro di questi ultimi mesi da parte di Confprofessioni Veneto e della sua dirigenza. Ringraziamo in particolare Marco Natali e il presidente della 1° Commissione regionale Alessandro Montagnoli, nonché quanti altri hanno contribuito a questo fine».

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