Incidente a Severodvinsk, Arpav rassicura: «Radioattività nella norma»

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L’incidente che l’8 agosto ha coinvolto un sito militare russo nella città di Severodvinsk non ha fatto aumentare la radioattività presente in Veneto. È quanto afferma l’Arpav in un comunicato, rispondendo alle diffuse preoccupazioni per quanto accaduto nella città situata nel nord-ovest della Russia.

«Nell’incidente risulta siano stati coinvolti materiali radioattivi, anche se le notizie da parte russa non sono molto dettagliate – si legge nella nota diffusa dall’agenzia regionale per la protezione ambientale -. Al momento, presso le stazioni di monitoraggio della radioattività in aria dell’Europa occidentale, incluse quelle nazionali, non sono state rilevate anomalie radiologiche di sorta, come anche documentato dall’ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione), organo istituzionale per la sorveglianza degli eventi di natura radiologica. Dall’osservazione dei moti d’aria su scala generale, peraltro, risulta che, dalla data dell’incidente ad oggi, l’Italia non sia stata interessata da flussi di provenienza orientale e nord-orientale».

Non hanno finora rilevato livelli anomali i controlli che Arpav esegue giornalmente in spettrometria gamma sul particolato atmosferico (integrati nei giorni non lavorativi) nelle stazioni di Verona, Vicenza e Belluno. «Oltre al controllo immediato di allerta, le stazioni di Belluno e Vicenza – prosegue la nota – hanno attivato un protocollo di lettura prolungata dei suddetti campioni di particolato atmosferico che consente di aumentare la sensibilità della misura, non registrando, comunque, presenza di radionuclidi oltre il fondo. Arpa Veneto ha anche in funzione una rete di misuratori in continuo dell’intensità di dose in aria da radiazione gamma, nei siti di Verona, Belluno e Falcade che, pure, non hanno evidenziato livelli in eccesso rispetto al fondo ambientale».

Foto: veduta aerea di Severodvinsk, di Игорь Феденко (Igor Fedenko) – Opera propria, CC BY 3.0, via Wikipedia

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