Olimpiadi 2026, governance a una fondazione. Ceo, c'è l'identikit

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Sarà una Fondazione di diritto privato, e non una Spa, a gestire la macchina organizzativa delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026. La decisione è stata presa in un vertice tenutosi a Milano ieri 27 agosto tra i governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, i sindaci di Milano e Cortina, Giuseppe Sala e Gianpietro Ghedina, e il presidente del Coni Giovanni Malagò.

«E’ stata una riunione assolutamente proficua. Abbiamo definito il profilo ideale del manager della macchina olimpica, la cosiddetta Job Description, e abbiamo avviato la costituzione dei tre organismi della Governance, necessari per proseguire il lavoro. Tra la nascita di una Società per Azioni o di una Fondazione ci siamo trovati unanimi nel scegliere la via della Fondazione, anche concettualmente più adatta al sogno olimpico. Adesso bisogna far presto, perché tutto va concretizzato entro l’anno», ha dichiarato il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, al termine della riunione, alla quale ha partecipato in videoconferenza.

«Abbiamo anche concordato un intenso lavoro comune perché il Governo vari l’indispensabile Legge Olimpica nella quale affrontare e compenetrare tutte le problematiche nel cammino verso l’inverno del 2026, ivi comprese quelle giuridiche, economiche, fiscali e di competenza istituzionale. È assolutamente indispensabile che il governo nazionale sia della partita a fianco delle Regioni e dei due Comuni».

Della Governance faranno parte tre organismi: il Consiglio Olimpico, cabina di regìa pubblica che eserciterà la supervisione al massimo livello sui Giochi; l’Agenzia di Progettazione Olimpica, organismo finanziato da fondi pubblici e responsabile della gestione sviluppo edilizio delle sedi e delle infrastrutture olimpiche, e infine l’OCOG (Comitato Organizzatore), organismo da istituire entro 5 mesi dal 24 giugno scorso, partecipato dai Comuni di Milano e Cortina e dal Coni, finanziato con fondi privati, responsabile della pianificazione, dell’organizzazione, della presentazione e del monitoraggio dei Giochi Olimpici e Paralimpici.

Per quanto riguarda il Ceo ancora nessun nome. «L’identikit è quello di una persona con esperienza internazionale, meglio se conosce anche il pubblico oltre che il privato, meglio se arriva da un mondo di eventi e di sport», ha precisato il sindaco di Milano Giuseppe Sala. «Però deve essere una persona con un’esperienza sufficientemente aperta e che abbia dimostrato di saper gestire eventi del genere. Aggiungo che serve qualcuno che rimanga per degli anni, almeno sei. Non deve essere necessariamente italiano, ma deve conoscere bene l’italiano». Il nome dovrebbe emergere nella prossima riunione del tavolo dei Giochi, che si terra’ a Palazzo Lombardia il 18 settembre.

Andrea Fasulo

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