Ascopiave, ricavi giù del 6,5% ma sale l'utile netto. Avanti con Hera

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Ascopiave ha comunicato i risultati finanziari del primo semestre del 2019, periodo chiuso con ricavi per 60,82 milioni di euro, in flessione del 6,5% rispetto ai 65,24 milioni ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno, in conseguenza a minori ricavi da servizi della distribuzione e minori contributi per certificati bianchi (titoli legati a progetti di efficienza energetica).

In peggioramento anche il margine operativo lordo (Ebitda) che è sceso del 21,5% passando da 24 milioni a 18,8 milioni. Risultati positivi per l’utile netto, a 34,2 milioni di euro, in aumento rispetto ai 29,8 milioni contabilizzati nei primi sei mesi del 2018 in seguito alla crescita del risultato conseguito dalle società destinate alla vendita.

A fine giugno l’indebitamento netto dell’azienda era salito a 178,7 milioni di euro rispetto ai 117,5 milioni di inizio anno. Nel primo semestre il flusso di cassa generato dalle attività operative è stato pari a 45,3 milioni di euro, mentre gli investimenti hanno richiesto risorse per 12,9 milioni di euro, indirizzati soprattutto nello sviluppo, la manutenzione e l’ammodernamento delle reti e degli impianti di distribuzione del gas.

I risultati semestrali giungono nel contesto dell’accordo con Hera. Come noto, infatti, Ascopiave e la multiutility emiliana hanno sottoscritto nei giorni scorsi un accordo per la creazione di un unico operatore per le rispettive attività commerciali di vendita di gas ed energia elettrica nelle regioni del Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia, attraverso EstEnergy, società già controllata congiuntamente dai due gruppi. Per i prossimi mesi, considerando i vari parametri fra cui la regolazione tariffaria, il management di Ascopiave prevede che la gestione possa condurre a ricavi in linea con quelli registrati nel 2018.

Andrea Fasulo

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