Tav Brescia-Padova, si va avanti: «Troppo costoso fermarla»

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Il ministero dei Trasporti ha pubblicato online l‘analisi costi-benefici e la connessa analisi giuridica per l’Alta velocità Brescia-Verona-Padova. E il risultato è che l’opera può andare avanti, perché costerebbe troppo fermarla. Un’infrastruttura che nel segmento tra Brescia e Verona costa quasi 3,5 miliardi di euro per 45 chilometri complessivi (5,2 miliardi la tratta Verona-Padova). Il Mit conclude che «come per il Terzo valico, siamo di fronte a una grande opera ereditata dal passato, mai rallentata dall’analisi costi-benefici, è bene precisarlo, e che comunque costa troppo fermare ma che si può decisamente migliorare in termini di sostenibilità ed efficienza».

Tav, le osservazioni giuridiche

Sono due le relazioni sulle quali il ministero presieduto da Danilo Toninelli ha fondato le sue valutazioni. La prima di carattere giuridico: recedere dai contratti siglati con i consorzi Cepav Due e Iricav Due (rispettivamente per le tratte Brescia-Verona e Verona-Padova) si tradurrebbe in un esborso per lo Stato di una cifra che oscilla fra i 749 e un miliardo e duecento milioni a seconda delle interpretazioni delle clausole contrattuali. La seconda analisi, stilata dalla Struttura tecnica di missione, si concentra sulle osservazioni e migliorie di carattere tecnico.

Le osservazioni tecniche

Il ministero, fra i miglioramenti possibili, rileva che dovranno essere rispettate le oltre 300 osservazioni che fanno capo al recente Osservatorio ambientale. Ma si punterà anche sul passaggio del sistema di alimentazione di trazione elettrica da 25 kV ca a 3 kV, in modo da rendere la linea a quattro binari più flessibile nel suo utilizzo e quindi adatta anche per i pendolari.

Dunque, conclude il dicastero, «ci occupiamo e ci preoccupiamo, secondo una missione fondamentale del Mit, di rendere più efficiente il trasporto più spiccatamente regionale. E al tempo stesso vengono rivisti in senso migliorativo progetti faraonici e impattanti, ereditati dal passato, che non possono più essere bloccati».

Soddisfazione da Regione e sindaci

Soddisfazione da parte del presidente della Regione Veneto Luca Zaia: «Si è perso troppo tempo per dotare la Baviera d’Italia, con uno dei più alti Pil del mondo e con uno straordinario sistema imprenditoriale e sociale, di un’opera fondamentale per la mobilità di persone e cose».

«Adesso però basta – aggiunge Zaia – perché le opere sono appaltate, il consenso territoriale è totale, tornare indietro non si può e non si deve. Quindi pancia a terra e lavorare per portare a compimento un’opera che andava fatta da decenni».

«Questa notizia è una grande vittoria per tutto il nostro territorio che premia la volontà e la caparbietà di tutte le parti coinvolte, dalle forze politiche ai sindaci, dalle categorie economiche a quelle sociali, tutti uniti in un gioco di squadra che ora riceve un forte impulso a continuare su questa strada». Questo il commento del sindaco di Vicenza Francesco Rucco. «Già nei prossimi giorni vedrò a Vicenza i tecnici di Rfi per studiare e discutere le loro controdeduzioni in merito alle tante osservazioni presentate sul progetto preliminare nel tratto di attraversamento della città e della provincia, in modo da arrivare ad una soluzione condivisa».

Anche il sindaco di Verona Federico Sboarina commenta positivamente la notizia e invita a non perdere ulteriore tempo: «Per la nostra città, questa lunga attesa dell’analisi costi-benefici ha portato a mesi e mesi di ritardo nei cantieri, visto che il contratto, per la tratta Verona-Brescia, era già stato firmato a giugno dell’anno scorso. Adesso, non possiamo più permetterci di perdere nemmeno un minuto. La Tav va completata e va recuperato il tempo perso anche sulla tratta Verona-Vicenza per la quale, invece, il contratto non è ancora stato sottoscritto».

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