Night bus Padova, oltre 4 mila utilizzatori nei primi sei mesi

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Sono oltre 4 mila gli utilizzatori del servizio Night Bus, l’autobus notturno a chiamata introdotto a Padova nel gennaio 2019. Dopo i primi sei mesi il bilancio è positivo: sono 16 mila i download dell’app NightBus, oltre 200 mila le ricerche in rete, 16 mila le prenotazioni, 18120 i viaggiatori totali per oltre 4 mila utilizzatori, e 100 i nuovi viaggiatori che si aggiungono ogni settimana. I numeri sono stati diffusi dal comune di Padova, che insieme all’università e a Busitalia promuove il servizio.

Il ritardo medio è di meno di 2 minuti rispetto al tempo stimato al momento della chiamata, mentre si conferma l’utenza principalmente universitaria, fatta di studenti che utilizzano il mezzo a chiamata per spostarsi dalla stazione – fermata di partenza più gettonata con oltre mille partenze – a casa, o per tornare a casa dopo una serata in centro – Piazza delle Erbe è la seconda fermata di salita più utilizzata con oltre 500 chiamate. Le principali fermate di discesa sono Ciamician – dove si trova la discoteca Extra Extra – con oltre 300, via dell’Industria dove si trova il locale Hall Padova con quasi 200 persone, Forcellini – dove risiedono molti studenti – con 600 arrivi e infine via Belzoni, area universitaria, con 350 arrivi.

«Siamo contenti che una sperimentazione che mirava a rendere Padova più europea e sostenibile abbia fatto decisamente centro – commentano il sindaco Sergio Giordani e il vicesindaco Arturo Lorenzoni -. Non solo il servizio immaginato con l’Università ha riscosso successo tra i cittadini di Padova ma sono persino partite raccolte firme spontanee di giovani e non in alcuni comuni della cintura urbana per chiedere un esetensione del progetto».

«Sono molto felice dei dati che testimoniano l’alta soddisfazione degli utenti del servizio Night Bus – afferma Rosario Rizzuto, Rettore dell’Università di Padova –. Credevamo nell’utilità dell’iniziativa, ma la prova dei fatti è sempre decisiva. Ora possiamo dire che la sperimentazione ha avuto successo. Dobbiamo ringraziare la vocazione universitaria della nostra città, Padova: una caratteristica che ha spinto Ateneo e Comune, con unità di intenti, nel pensare e finanziare un servizio che si sta rivelando prezioso non solo per gli studenti, ma per l’intera cittadinanza».

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