Centri per l'impiego, nuovo contratto integrativo: alla Regione tutto il personale

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Dopo due anni di trattative finalmente si è giunti ad una soluzione: tutto il personale dei 39 Centri per l’Impiego in carico alle province venete passa alla Regione. Tra le figure comprese anche i 142 navigator che in Veneto sono stati chiamati a gestire da vicino le pratiche relative al Reddito di Cittadinanza.

Una transizione che si è conclusa positivamente ieri 15 luglio con l’approvazione all’unanimità del nuovo contratto collettivo integrativo decentrato da parte dell’assemblea del personale di Veneto Lavoro. L’accordo è stato sottoscritto da Veneto Lavoro, Rsu e organizzazioni sindacali.

Tra i punti fondanti dell’accordo, che si applica tanto ai dipendenti già in organico all’ente quanto al personale transitato dalle Province, l’impegno reciproco a garantire e promuovere tra i lavoratori il rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro, la costituzione di un Fondo per le risorse umane e per la produttività e i relativi criteri per l’attribuzione dei premi, la definizione delle procedure per le progressioni economiche orizzontali nel periodo 2019-2021, l’individuazione delle misure di indennità per condizioni di lavoro e l’attivazione di piani di welfare integrativo.

Il contratto prevede, inoltre, l’avvio di un organismo paritetico per l’innovazione chiamato ad esprimersi su progetti di organizzazione, innovazione, miglioramento dei servizi, politiche formative, sperimentazione del lavoro agile e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

«Si conclude un percorso impegnativo di rafforzamento del ruolo e dell’organico dei 39 Centri per l’Impiego in veneto – ha commentato l’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan – Un percorso intrapreso all’indomani della riforma delle Province, che tanti problemi ha creato nella riorganizzazione dei servizi, che si è intrecciato con l’applicazione delle nuove leggi nazionali in materia di lavoro e reddito di cittadinanza. La firma del contratto collettivo decentrato, valido per tutti gli operatori dei Cpi, rappresenta una tappa significativa del processo di rafforzamento sostenuto in Veneto sia in termini di personale, attraverso procedure di stabilizzazione e di mobilità volontaria e il nuovo piano di assunzioni che si concluderà nel 2021, che di aggiornamento delle competenze degli operatori attualmente in organico, oltre ai 142 navigator che fungeranno da supporto nella gestione dei ‘patti per il lavoro’ richiesti dal Reddito di cittadinanza».

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