Autonomia, Zaia: «No accordi al ribasso». Pre-intesa sui trasferimenti, nuovo vertice lunedì

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Dopo la riunione fiume a Palazzo Chigi, terminata intorno alla mezzanotte del 4 luglio, si comincia a delineare il quadro finanziario entro il quale si muoverà l’autonomia regionale. E potrebbe essere una prima svolta concreta dopo mesi di stallo. Ma il vertice si è concluso con un rinvio delle questioni rimaste in sospeso – ovvero la negoziazione delle competenze con i singoli ministeri – a una nuova riunione che si terrà lunedì 8 luglio alle 13.

Per quanto riguarda l’autonomia di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, si è raggiunto un accordo di massima sullo schema finanziario da applicare alle intese che prevederebbe trasferimenti statali di risorse alle Regioni calcolati in base alla spesa storica di ogni competenza in quella determinata Regione. Solo dopo tre anni, vi sarebbe il passaggio all’ipotesi di trasferimenti calcolati in base ai fabbisogni standard, applicati progressivamente considerando i livelli essenziali delle prestazioni.

Il tema spinoso resta l’equilibrio con le Regioni del Sud. Il costo medio pro capite, proposto inizialmente, era a metà fra la spesa storica e il costo standard in cui si intravedeva un potenziale squilibrio con il Sud. E su questo ci sarebbe da superare l’opposizione del ministro pentastellato per il Sud Barbara Lezzi.

Altro punto da chiarire è quello del coinvolgimento del Parlamento. Su questo arriva l’apertura del vicepremier Matteo Salvini, che pur di veder licenziato un testo da Palazzo Chigi, si è detto disponibile alla discussione nelle commissioni parlamentari.

Zaia: «Fiducia, ma no accordi al ribasso»

«Noi siamo pronti per l’autonomia, il nostro progetto è pronto, abbiamo fatto i compiti per casa, e nessuno ci può dire che il nostro progetto è illegale o incostituzionale: noi chiediamo esattamente quello che la legge ci concede: 23 materie». Così il presidente del Veneto, Luca Zaia commenta la riunione di ieri sera in Cdm.

«È come un riscaldamento a bordo campo prima delle partita – prosegue Zaia -, ecco noi siamo pronti per la partita. Spero che la prossima riunione di governo ci dia modo di chiudere questa fase in cui il governo elabora la sua proposta e la presenta alle Regioni».

«Ovviamente, io non firmerò un accordo al ribasso: non esiste che io firmi un accordi al ribasso, soprattutto per il rispetto che ho nei confronti di 2,4 milioni di veneti che sono andati a votare per il referendum – avverte il presidente della Regione – io però ho fiducia. Adesso attendiamo la proposta del governo, e ovviamente vogliamo un’autonomia vera e non un’autonomia finta: con le 23 materie. Voglio ricordare che 5 Regioni hanno storicamente l’autonomia, altre 11 l’hanno chiesta. Quindi, l’Italia ci si muove verso l’autonomia, che è responsabilità ed è la volontà di premiare i bravi e tirare le orecchie a chi non si comporta bene».

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