Legge 145 sui piccoli comuni: nel Vicentino 119 cantieri "a km zero"

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La legge 145 di fine 2018 ha stanziato 400 milioni di euro per i comuni sotto i 20 mila abitanti, da destinare alla manutenzione del patrimonio. Nel Vicentino sono stati spesi 6,7 milioni di euro in 112 comuni (ora ridotti a 105 per una serie di fusioni nel frattempo intervenute), per realizzare 119 interventi con il coinvolgimento di 122 imprese, in gran parte locali. I dati sono stati raccolti e elaborati da Confartigianato Vicenza.

Sono 78 i lavori eseguiti per la messa in sicurezza della rete stradale, compresi quelli che interessavano le piste ciclabili e i marciapiedi. I lavori sulla pubblica illuminazione hanno visto impegnati 13 comuni. Per la messa in sicurezza degli edifici pubblici (scuole, palestre, cimiteri, biblioteche) sono stati previsti 24 interventi.

In tre casi i lavori hanno riguardato la messa in sicurezza di caditoie e bacini per lo scolo delle acque piovane nonché, in un caso, l’implementazione della fibra ottica ai fini dell’estensione della rete di videosorveglianza in materia di sicurezza.

«Al di là dei singoli interventi – dice Nerio Dalla Vecchia, membro della giunta di Confartigianato Vicenza con delega alle politiche territoriali -, la nota più positiva è che gli stessi sono stati eseguiti in 93 casi da aziende della nostra provincia a fronte di 25 aziende provenienti dal resto della regione, e solo due aziende sono risultate extraregionali. In alcuni casi, poi, i lavori era di portata tale da dover essere “spacchettati” e quindi affidati a più aziende per le parti di competenza”, conclude Dalla Vecchia».

Sul totale delle imprese coinvolte ben 111 (pari al 91%) sono artigiane o micro e piccole imprese. «Prevedendo e auspicando la ricaduta positiva della legge sul tessuto produttivo del territorio – dice Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza – , ci siamo subito mobilitati avviando una massiccia azione di sensibilizzazione verso i sindaci invitandoli a cogliere queste opportunità, anche aiutati dal fatto che l’aggiudicazione dei lavori, a seguito della recente modifica del Codice degli Appalti, ha previsto l’innalzamento della soglia per l’affidamento diretto (dai 40.000 ai 150.000 euro), favorendo la partecipazione delle micro e piccole imprese. Purtroppo non tutte le amministrazioni comunali hanno colto questa opportunità, rimanendo quindi ancorate alle procedure di gara abituali».

«Per questi motivi – aggiunge Bonomo- stiamo già studiando con attenzione il Decreto Legge n. 34 del 30 aprile con il quale il Ministero dello Sviluppo Economico prevede la concessione di contributi a tutti i Comuni per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile. Interventi il cui termine per l’inizio dei lavori è previsto per il 31 ottobre».

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