Imu, Tasi e Tari: nel Vicentino calo del 4,9% delle tasse comunali sulla piccola impresa

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Lunedì 17 giugno scade il termine per il pagamento dell’acconto di Imu, Tasi e Tari, imposte applicate dai Comuni sugli immobili, per i servizi indivisibili e per i rifiuti. L’ufficio studi di Confartigianato Vicenza ha calcolato il peso medio sulle piccole imprese. I numeri di riferiscono a 76 (pari al 66,7%) dei 114 Comuni della Provincia, per un totale di 60.516 imprese coinvolte (pari al 72,8% del totale provincia).

Un primo dato emerso è che il gettito della tassazione nel vicentino varia dai 2.087 euro di Roana (in testa ai Comuni virtuosi) ai 4.123 euro di Grisignano di Zocco (primo tra quelli che applicano una tassazione più elevata), praticamente il doppio rispetto al comune dell’Altopiano.

Nell’ultimo anno, dal 2018 al 2019, la tassazione comunale per una piccola impresa è diminuita del 4,9% (pari a 174 euro), dato da un calo dell’8,3% di Imu (pari a 198 euro) bilanciato da un aumento dell’8,1% della Tasi (17 euro in più) ed uno leggero aumento della Tari pari a +0,7% rispetto all’anno precedente (7 euro in più). Quindi sono in calo dei prelievi per tutti i 7 profili tipi: si va dal -5,4% per impresa di parrucchiere/estetista (pari a 37 euro) al -3,3% del ristorante (pari a 114 euro).

Per l’analisi sono stati considerati sette “profili tipo” legati alle realtà artigiane e della piccola impresa: impresa software e ICT in ufficio (di 100 metri quadrati); parrucchiere-estetista (di 60 metri quadri); laboratorio di falegnameria (da 500 metri quadrati); impresa di autoriparazione (di 300 metri quadrati); un’impresa manifatturiera con capannone (di 1.400 metri quadrati); ristorante (da 200 metri quadrati); pasticceria-panificio (da 150 metri quadrati). Inoltre è stata considerata una media ponderata dei sette profili, basata sui pesi delle rendite catastali totali nel vicentino e delle categorie.

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