Crac Veneto Banca, 4 rinvii a giudizio

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Quattro rinvii a giudizio, sette archiviazioni. Massimo De Bortoli, pubblico ministero della procura di Treviso, ha chiuso così le indagini sul crac Veneto Banca. A quattro anni dal blitz effettuato dalla Guardia di Finanza di Montebelluna, un anno dopo la decisione di spostare le indagini da Roma a Treviso.

Il rinvio a giudizio verrà chiesto per l’ex ad Vincenzo Consoli e l’ex vicepresidente del Cda Flavio Trinca. Per loro l’accusa è ostacolo alla vigilanza e aggiotaggio. Per l’ex condirettore generale Mosè Fagiani e l’ex responsabile della Direzione Centrale Stefano Bertolo il reato contestato, invece, è falso in prospetto. Per gli altri sette indagati, invece, richiesta di archiviazione.

«Nessun aiuto, nessuna risorsa aggiuntiva, risorse umane o strumenti: ci siamo dovuti arrangiare. Siamo stati anche condizionati da problemi di tipo organizzativo» ha detto De Bortoli. Consoli è già stato multato: lo scorso 5 febbraio la Corte d’appello civile di Venezia nelle sentenze che confermano senza sconti la multa da 540 mila euro che nel 2017 la Consob ha inflitto all’ex ad della banca popolare con sede a Montebelluna.

Il manager aveva presentato ricorso respingendo le accuse su tutta la linea, ma i giudici del tribunale veneziano hanno confermato tutte le imputazioni e negato riduzioni nell’entità della sanzione. Tra gli illeciti di cui Consoli secondo i magistrati è responsabile ci sono irregolarità nelle procedure e gravi violazioni comportamentali.

Ti potrebbe interessare