Sirti, niente intesa al Mise. Ancora mobilitazione a Mareno di Piave
Lavoratori della Sirti in assemblea a Mareno di Piave, nel Trevigiano, dove continua la mobilitazione contro gli esuberi con sette ore e mezza di sciopero in tutto il Nordest. L’assemblea, la mattina del 19 aprile, segue l’incontro al ministero dello Sviluppo economico del 18 aprile, che secondo Claudia Gava, della Fiom Cgil di Treviso «non ha prodotto esiti positivi».
Per questo i sindacati intanto preparano una manifestazione nazionale a Roma nel mese di maggio. Il piano dell’azienda, leader in Italia nel settore delle installazioni e manutenzioni di reti telefoniche e ponti radio, prevede 883 esuberi su circa 4 mila lavoratori negli stabilimenti italiani. E colpisce pesantemente il Veneto.
Al termine del tavolo al Mise, in una nota congiunta Marco Giglio, Pietro Locatelli e Michele Paliani, coordinatori nazionali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uilm Sirti, parlano di «un altro incontro insoddisfacente, a causa della assoluta mancanza di volontà da parte dell’azienda di ricercare una soluzione rapida e positiva».
Sirti ha esposto le ragioni della procedure di licenziamento collettivo avviata, mentre la delegazione sindacale ha ribadito all’azienda le richieste di incentivi all’esodo per il personale da accompagnare alla pensione e di un’ulteriore riduzione della percentuale di applicazione del contratto di solidarietà, ad oggi non sostenibili secondo le tre sigle sindacali.
Le quali hanno richiesto l’estensione della platea interessata ai cds a tutto il personale Telco e in quota parte anche ai dipendenti delle altre business unit e dello staff, e lo smaltimento dei riposi annui arretrati. Il ministero, preso atto delle posizioni ancora distanti in campo, ha aggiornato il confronto al prossimo 7 maggio.