Allarme siccità, la Regione Veneto stanzia 161 milioni per gli interventi

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Il Veneto stanzia 161 milioni per combattere la siccità. La regione sta rischiando una crisi idrica uguale se non peggiore rispetto al 2017: allerta che arriva dall’assessore regionale all’agricoltura e alla bonifica Giuseppe Pan e dagli undici Consorzi di bonifica del Veneto.

A preoccupare non è solo l’andamento della stagione invernale che, dopo la tempesta Vaja di fine ottobre, ha registrato il 54 per cento in meno della piovosità attesa tra dicembre e marzo e il 40 per cento in meno di manto nevoso, ma i cambiamenti climatici in atto nell’ultimo quarto di secolo.

Le aree oggetto degli interventi più consistenti del piano 2019 sono il bacino del Bacchiglione e del Brenta, che interessano le zone di Padova e Vicenza dove sono in via di realizzazione opere per 66,3 milioni, e la gronda lagunare veneziana, con cantieri per 33,9 milioni.

Seguono il Polesine, con 23,1 milioni di investimenti e Treviso, con opere per 17,6 milioni. L’intervento unitario più consistente, che prenderà avvio il 12 aprile e richiederà oltre 20 milioni di spesa, è il nuovo rivestimento di 4,6 chilometri nel tratto veronese del canale Leb, che rappresenta la spina dorsale del sistema irriguo veneto.

«La siccità è ormai normalità – spiegano il presidente veneto dell’unione bonifiche, Giuseppe Romano e il direttore di Anbi Veneto, Andrea Crestani –, pertanto il sistema regionale dei consorzi deve attivarsi in modo strutturale per realizzare bacini, garantire gli invasi e la portata dei fiumi, mantenere in funzione 25 mila chilometri di canali irrigui. L’obiettivo è gestire in modo ottimale e complessivo l’acqua, non solo a beneficio dell’agricoltura, ma soprattutto a scopo ambientale, a salvaguardia della vivibilità dell’intero territorio e della ricarica delle falde».

 

 

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