Padova, 7mila imprese investono nel green

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Sono 6995 le imprese che a Padova hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2014-2017 o investiranno nel 2018 in prodotti e tecnologie green. Ed alcune esperienze di sostenibilità dalla provincia padovana e dal territorio del Veneto saranno protagoniste de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale che fa tappa per la prima volta a Padova, venerdì 12 aprile a partire dalle ore 9:30 presso l’Università degli Studi, Palazzo Bo, Aula Nievo (Via VIII febbraio 2). Rispetto agli obiettivi indicati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per un futuro più sostenibile, il Veneto si posiziona fra le regioni italiane più virtuose, in particolare per quanto riguarda gli obiettivi 1 (Povertà), 3 (Salute e benessere), 4 (Istruzione), 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica), 9 (Imprese, innovazione e infrastrutture), 10 (Disuguaglianze), 11 (Città e comunità sostenibili) e 12 (Consumo e produzione responsabili). È il quadro che emerge dal Rapporto Asvis 2018, che segnala come in particolare il Goal 1 (Povertà) registri un avanzamento marcato tra il 2014 e il 2016, per via di un netto miglioramento dell’indice di difficoltà economica delle famiglie che nel 2016 si attesta per il Veneto al 3,9% contro una media italiana pari al 10,9%, e a un forte calo nel 2016 del numero di persone che vivono in abitazioni che presentano problemi. Dall’altra parte, il Goal 15 (Vita sulla terra) mostra una situazione negativa rispetto alla media nazionale, dovuta a una percentuale più alta di copertura di suolo (pari al 12,3% contro il 7,6% della media nazionale) e della frammentazione del territorio (57% contro il 38%).

«L’impegno delle imprese è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile: sono in rapida crescita le organizzazioni che scelgono di adottare un approccio nuovo inserendo la sostenibilità nei loro piani strategici – dichiara Rossella Sobrero del Gruppo promotore del Salone della CSR – Con Padova aggiungiamo una tappa importante al programma del Giro d’Italia della CSR che sta “viaggiando” in 11 regioni italiane, dal Friuli alla Sicilia, proprio per valorizzare le tante esperienze positive che i territori riescono ad esprimere».

Una giornata di confronto fra imprese, istituzioni e Università

I lavori de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale saranno aperti da Patrizia Messina, Direttrice Centro Interdipartimentale di Studi Regionali “Giorgio Lago” dell’Università degli Studi di Padova, Francesca da Porto, Prorettrice Università degli Studi di Padova e referente RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile, Giuliana Coccia, del Segretariato ASviS Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Guido Mosca, Presidente Veneto Responsabile e Rossella Sobrero, Gruppo promotore Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale.

Fra le testimonianze delle imprese c’è quella di Lattebusche, cooperativa che da oltre 60 anni opera nel settore lattierocaseario, con sede a Busche in provincia di Belluno. Inserita ai piedi delle Dolomiti Bellunesi e a pochi metri dal fiume Piave, la sede di Lattebusche è nata e cresciuta in simbiosi con un ambiente naturale. Lo sviluppo dell’azienda ai confini con il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi ha significato inoltre la possibilità di mantenere viva la tradizione del mondo agricolo montano. La cooperativa è stata selezionata tra le 10 aziende con le migliori pratiche “green” delle Venezie, sottolineando le eccellenze del territorio in cui opera e sostenendo la qualità e la forza del Made in Italy anche nei prodotti agroalimentari.

Amorim Cork Italia è la filiale italiana del Gruppo Amorim ed è l’azienda leader nel Paese per la produzione e vendita di tappi in sughero. Totalmente naturale, riutilizzabile e riciclabile, il sughero è perfettamente in linea con la crescente consapevolezza ecologica della società contemporanea. Corticeira Amorim ha implementato un processo di produzione integrato, attraverso il quale garantisce il riutilizzo di tutti i sottoprodotti associati alla lavorazione del sughero. Questo principio, che è alla base dell’economia circolare, è stato applicato a Corticeira Amorim fin dal 1963, anno in cui è stata costituita un’unità industriale per la produzione di granuli e agglomerati di sughero con l’obiettivo di trasformare il 70% dei rifiuti generati dalla produzione di tappi di sughero, fino ad allora usati solo marginalmente.

E ancora Sgambaro, molino e pastificio a Castello di Godego (TV) che utilizza grano proveniente dal Nord Italia, per il 90% da campi vicini al molino: una scelta che garantisce freschezza e riduce l’impatto dei trasporti sull’ambiente. Dal 2003 Sgambaro certifica la provenienza di tutti i suoi  grani. La sua linea Etichetta Gialla è una delle paste con il minor impatto ambientale in Italia: la quantità di anidride carbonica rilasciata nell’aria durante tutto il suo ciclo di produzione è di lieve entità e questo ha permesso di ottenere la certificazione internazionale EPD (Environmental Product Declaration). Per compensarle la pur ridotta produzione di CO2 , Sgambaro ha adottato 600 ettari di boschi nei Comuni di Mel (BL) e di Lusiana (VI), facendosi carico della loro cura, poi ha aderito al progetto Bosco Limite. Attualmente, collabora con Blue Valley per la tutela del prezioso ecosistema della laguna veneta, sostenendo un progetto che prevede la riduzione dell’anidride carbonica in atmosfera attraverso il suo stoccaggio nel suolo.

Alla tappa di Padova del Salone anche le esperienze di Enel, Banca Etica e dei Comuni di Padova e Santorso.

In chiusura, spazio alle idee con un dialogo tra Giampietro Vecchiato, Università degli Studi di Padova, Luciano Gallo, Direttore UTI Valli e Dolomiti Friulane, e Paolo Gubitta, Università degli Studi di Padova.

 

 

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