'Ndrangheta in Veneto, blitz con 33 arresti, Zaia: «Tolleranza zero»

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All’alba del 12 marzo è scattata l’operazione antimafia Camaleonte, che ha eseguito 33 arresti in diverse province del Veneto. I criminali sono stati riconosciuti appartenere al clan dei cutresi, parte della ‘ndrangheta con l’accusa di sequestro di persona e usura.

L’operazione è stata svolta dai Carabinieri del Comando provinciale di Padova e dei Finanzieri del Comando provinciale di Venezia a seguito delle indagini coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Venezia. Le accuse sono gravissime: associazione per delinquere di stampo mafioso (articolo 416 bis del codice penale), estorsione, violenza, usura, sequestro di persona, riciclaggio, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

«Che si tratti di criminalità organizzata o no, questi figuri devono capire che il Veneto è terra di onestà e di legalità, che non sopporta i delinquenti» dichiara il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. «Pane duro da masticare per il crimine, e lo sarà ogni giorno di più. Vale a dire tolleranza zero».

«Le notizie di una ulteriore grande operazione della Procura distrettuale antimafia di Venezia con l’arresto di 33 persone implicate in attività della ‘ndrangheta confermano come l’infiltrazione e l’insediamento mafioso in Veneto siano una realtà non più sottovalutabile» spiegano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Veneto.

«Il grande lavoro investigativo e repressivo della magistratura e delle forze dell’ordine deve essere quindi accompagnato dalla massima attenzione delle rappresentanze istituzionali e sociali e da una costante sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Chiediamo al presidente Zaia una urgente convocazione di tutte le parti sociali per definire, insieme alle istituzione preposte, una piano di azione per il contrasto alla criminalità organizzata in Veneto. Inviamo la Regione e le istituzioni locali, a partire dai Comuni capoluogo ad aderire alla manifestazione di Padova del 21 marzo prossimo venturo. Nessuno deve girarsi dall’altra parte».

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