Pfas, Zaia chiede la proroga di un anno per lo stato di emergenza

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Luca Zaia ha richiesto al governo la proroga fino al 2020 dello stato di emergenza per contaminazione da Pfas. La richiesta è stata avanzata per permettere di completare tutte le opere acquedottistiche previste. La contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche imperversa soprattutto nelle falde idriche nei territori delle province di Vicenza, Verona e Padova.

Nel 2018 il Consiglio dei ministri decretò lo stato di emergenza, fissandone la scadenza al 21 marzo 2019. Di conseguenza, è stato nominato un commissario delegato, Nicola Dell’Acqua, all’epoca direttore generale dell’Arpav, già coordinatore della Commissione regionale “Ambiente e salute” ed oggi Direttore area tutela e sviluppo del territorio della regione del Veneto.

Dell’Acqua ha provveduto, quindi, alla stesura di un piano di interventi emergenziali, nel quale sono previste opere pari ai 56,8 milioni di euro. Approvato il piano a dicembre 2018, sono state avviate le opere di progettazione delle infrastrutture necessarie ad interconnettere gli acquedotti contaminati con fonti idropotabili di buona qualità presenti in altre aree del Veneto.

La proroga, si legge in una nota della giunta regionale del Veneto, permette di poter disporre del tempo necessario per l’avvio di tutte le opere, garantendo un flusso costante di informazioni e un aggiornamento costante sullo stato di attuazione.

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