Brexit, gli inglesi fanno scorta di Prosecco. Produttori preoccupati

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

L’export di Prosecco verso il Regno Unito è salito al +20% nei primi due mesi del 2019. Nuovo miracolo economico? No, semplicemente gli inglesi hanno paura dell’innalzamento vertiginoso dei prezzi che potrebbe causare la Brexit, soprattutto con l’ipotesi di “hard Brexit” che si fa sempre più concreta dopo l’ennesima sconfitta della proposta di accordo con l’Ue subita da Theresa May nel parlamento di Londra.

Lo stesso effetto viene sentito dai produttori di Parmigiano reggiano: «L’aumento dell’export verso l’Inghilterra è evidente. Gli inglesi corrono a fare scorte per evitare di pagare di più i nostri prodotti dopo la Brexit. E anche per evitare ritardi e complicazioni dovuti alle nuove barriere doganali», spiega Cesare Baldrighi, presidente del consorzio di tutela del Parmigiano reggiano, al Corriere della Sera.

«Siamo preoccupati» ha detto Innocente Nardi, presidente del Consorzio tutela Prosecco Docg, durante la presentazione de “La primavera del prosecco superiore 2019” presso il Palazzo dei gruppi della Camera dei deputati. Nardi chiede che il governo «si attivi eventualmente a capire se ci sono delle condizioni per stipulare degli accordi bilaterali direttamente con la Gran Bretagna proprio perché non ci si penalizzi nelle esportazioni». Nardi ricorda che «l’esportazione verso il Regno Unito di Prosecco ammonta a circa 700 milioni di euro di fatturato, un valore significativo che deve essere tenuto in considerazione».

La primavera del prosecco superiore 2019 è un percorso di sedici tappe, da sabato 16 marzo a domenica 9 giugno, all’insegna della gastronomia, dell’arte, della storia, dello sport e della cultura. Ma soprattutto all’insegna del vino italiano più venduto nel mondo e del territorio nel quale si produce, le colline di Conegliano e Valdobbiadene.

Ti potrebbe interessare