Ampliamento Marco Polo, espropri bloccati dal Tar

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Lo sviluppo del Marco Polo è in stallo, e i rimborsi dei creditori sono a rischio. Come riportato oggi 6 marzo da Il Gazzettino, il Tar del Veneto ha bloccato l’esproprio dei 23 ettari di terreni destinati all’ampliamento dell’aeroporto. I giudici del tribunale amministrativo hanno così confermato la parola del curatore in merito al fallimento della trentina Aeroterminal, che ne detengono la proprietà. La società è in liquidazione dal 2009, e recentemente si è vista ottenere un primo riconoscimento, in attesa di ottobre, nel quale sarà discusso l’intero ricorso.

Save, l’attuale società di gestione, aveva decretato l’espropriazione dei terreni già lo scorso 24 gennaio, e avrebbe dovuto ottenerli il 15 febbraio, per la cifra di quasi 16 milioni. I terreni, secondo i progetti Aeroterminal, sarebbero dovuti diventare un complesso direzionale e alberghiero da 80 mila metri cubi. Prezzo considerato «irrisorio» quello offerto da Save, che sarebbe servito al curatore fallimentare per saldare i debiti della società con i creditori, che si vedono costretti a restare in attesa.

Congelati i progetti di espansione dell’aeroporto

La decisione del Tar pone un freno ai piani di Save, che pianificava investimenti da 800 milioni di euro per il quadruplicamento dell’aeroporto. L’allungamento delle piste, i nuovi piazzali di sosta, la stazione sotteranea ferroviaria con collegamento Venezia-Trieste rimarranno (forse) sulla carta. Il Comune di Venezia si schiera da parte di Save, che ha previsto la realizzazione di un terminal per pendolari e turisti diretti a Venezia e nelle isole, con parcheggi e una fermata per il trasporto pubblico acqueo.

Qui l’articolo riportato da Il Gazzettino 

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