Tonon Forty chiede il concordato preventivo. Cgil: «Varare piano esuberi e risanare debito»

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«Siamo in una fase di dialogo al fine di garantire la sopravvivenza della ditta e gestire al meglio gli esuberi». Così Manuel Moretto della Fiom Cgil riferisce relativamente alla crisi dello storico marchio specializzato nel settore della componentistica per radiatori e condizionatori Tonon Forty di Oderzo, in provincia di Treviso. Un’azienda in difficoltà già dal 2014 quando aprì la procedura di cassa integrazione ordinaria e che oggi 15 febbraio 2019 ha fatto domanda di ammissione al concordato preventivo al Tribunale.

«Dalla proprietà emerge la necessità di prevedere un cospicuo numero di esuberi per ritrovare, in una forma più snella, un’organizzazione aderente agli attuali livelli produttivi – aggiunge il sindacalista -. Non sarà un percorso facile, dentro un periodo di due mesi di contratto di solidarietà per tutti i 56 dipendenti della Tonon c’è l’esigenza di varare un piano esuberi, ma al contempo quella di risanamento del debito, e di identificare gli investimenti e le scelte organizzative da attuare, sulle quali al momento stiamo chiedendo rassicurazioni».

«Il contratto di solidarietà – spiega Moretto – è pensato per garantire nell’emergenza il posto di lavoro a tutti e, vista la situazione, per creare le condizioni che portino a licenziamenti collettivi su base volontaria. Su questo punto stiamo trattando per un incentivo all’esodo. Per sostenere finanziariamente questa operazione e rientrare degli arretrati sul piatto anche la vendita di una parte dello stabilimento».

«L’obiettivo – conclude il sindacalista – è quello di scongiurare la chiusura dell’attività e dunque salvare il maggior numero di posti di lavoro, cercando in parallelo di garantire le migliori condizioni per chi opterà per la strada del licenziamento». Lunedì 18 febbraio è in programma l’assemblea dei lavoratori.

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