Dal siero anticancro agli escrementi, Tipaldo smaschera la pseudoscienza

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Liboro Bonifacio è un nome che probabilmente, al giorno d’oggi, dice poco o niente. Forse perché la storia che lo riguarda si è svolta negli anni Sessanta, al «riparo» dai social network. Bonifacio fu un veterinario che inventò, a suo dire, un siero a base di escrementi di capra capace di guarire i tumori. Grazie anche ad una campagna di stampa, che ottenne fra l’altro 25 milioni di lire dell’epoca, gli venne consentita una sperimentazione (approvata dal Ministro della Sanità) che non diede risultati. Tuttavia il siero rimase in produzione per qualche anno.

Tipaldo e la pseudoscienza

La storia di Bonifacio e del suo siero è una di quelle raccontate da Giuseppe Tipaldo, ricercatore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi nell’Università di Torino, nel suo ultimo lavoro «La società della pseudoscienza. Orientarsi tra buone e cattive spiegazioni» (il Mulino). Proprio Tibaldo sarà il primo ospite di Tempi Moderni, il ciclo d’incontri realizzato dall’Ufficio Progetto Giovani del Comune di Padova con il patrocinio del Fisppa – Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata dell’Università degli Studi di Padova. Appuntamento, a ingresso libero, mercoledì 13 marzo (ore 17 – spazio 35 centro culturale San Gaetano). Nel libro Tibaldo analizza i meccanismi sociali presiedono alla formazione di reazioni allarmate: come quelle verso gli inceneritori, il Tav in Val di Susa o il Tap in Salent. E allo stesso tempo si focalizza su come vengono promossi comportamenti antiadattivi, che portano molti a rifiutare i vaccini o la chemioterapia e, al contempo, a dare credito a cure alternative prive di supporto scientifico. Dal metodo Di Bella o a quello Stamina, una parte dell’opinione pubblica italiana, istigata da alcuni media e opinion leader a interagire con tutti su qualunque argomento e alla pari, non cessa di subire il fascino delle spiegazioni pseudoscientifiche. Uno sguardo lucido sui motivi che alimentano tali cortocircuiti e insieme una ottima guida per discernere tra buone e cattive spiegazioni.

La seconda edizione di Tempi Moderni prevede cinque incontri con altrettanti giornalisti ed esperti di comunicazione. Moderati da Luca Barbieri, giornalista e docente di Linguaggio Giornalistico nell’ateneo patavino, curatore degli eventi, affronteranno il tema: «L’informazione nell’era delle fake news».

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