Tassa di sbarco a Venezia, il ministro Centinaio spara a zero

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Scontro sul nuovo “contributo di accesso” lanciato dal Comune di Venezia per contrastare l’assedio dei turisti nella città lagunare. A sparare a zero sulla misura è il ministro dell’agricoltura con delega anche al turismo, il leghista Gian Marco Centinaio, con due tweet che non lasciano spazio a fraintendimenti: «Provvedimento dannoso – è il primo commento rilasciato il 5 febbraio sul social network dove il ministro è molto attivo -. Vogliamo diventare un paese turistarepellente?», Subito dopo un nuovo commento, questa volta con citazione cinematografica: «La tassa d’ingresso a Venezia mi ricorda tanto: non ci resta che piangere».

Una presa di posizione che fa notizia soprattutto perché evidenzia una frattura interna alla Lega. Centinaio infatti, è collega di partito di quel Luca Zaia che si è esposto con dichiarazioni favorevoli alla nuova tassa, che per inciso esclude dal pagamento i residenti in Veneto. Il presidente della Regione aveva così commentato la misura presentata dal sindaco di Venezia: «Ringrazio il sindaco Luigi Brugnaro per aver confermato ancora una volta la volontà e l’attenzione per i Veneti, come avevo richiesto. Noi siamo a disposizione. È una partita che assolutamente mi vede al fianco del sindaco di Venezia per quella che è una nuova sfida».

E ancora: «Per me – aggiunge il governatore – era fondamentale che i Veneti, come ha ora ribadito anche Brugnaro, fossero esonerati da questa tassa, perché visitare Venezia non è solo visitare la città che è patrimonio dell’umanità, un museo a cielo aperto e un valore mondiale, ma è anche il capoluogo della nostra regione. Quando i Veneti pensano a Venezia pensano a questo, alla città che il simbolo della storia del Veneto».

Contro la misura si è espressa Federconsumatori, mentre gli albergatori veneziani si sono detti soddisfatti.

Foto: via Facebook

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