Ponte di Calatrava, il vetro è troppo insicuro: al suo posto lastre di pietra

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Sono partiti a Venezia i lavori per sostituire le lastre di vetro che formano gran parte del pavimento del ponte della Costituzione – più noto come ponte di Calatrava dal nome dell’architetto e ingegnere Santiago Calatrava che lo ha progettato. Il comune di Venezia aveva deliberato nell’ottobre 2018 di sostituire il vetro con delle lastre di trachite, il materiale di cui sono fatte anche le parti terminali e la fascia centrale del ponte. Ora i lavori sono iniziati.

Negli anni il ponte, inaugurato nel 2008, è stato al centro di infinite polemiche per i costi, la tenuta statica, l’assenza di un passaggio per i disabili – questione poi risolta con l’installazione di una discussa “ovovia” che ora il comune vuole smantellare perché inutilizzata – e, non ultima, la scomodità dei gradini in vetro per cittadini e turisti che percorrono il ponte che collega la stazione ferroviaria di Venezia S. Lucia con piazzale Roma.

Il vetro risulta scivoloso e per smantellarlo il comune ha affidato alla partecipata Insula Spa la sua sostituzione, per un valore di 40 mila euro.

«Il ponte ha fin da subito evidenziato alcune problematiche, specie nelle giornate particolarmente umide o piovose, in parte riconducibili ai gradini in vetro, alle quali nel corso degli anni si è cercato di porre rimedio. Pertanto – dice l’assessore ai lavori pubblici Francesca Zaccariotto – si procederà alla sostituzione integrale di 16 lastre in vetro degli 8 pianerottoli del ponte con elementi in trachite (4 lato Stazione e 4 lato Piazzale Roma). L’utilizzo di questo materiale, tipico dei manufatti del centro storico della città, rappresenta infatti la soluzione più idonea a contenere il rischio d’inciampo. Chiediamo fin da subito di portare pazienza a quanti utilizzano il ponte per il disagio che deriverà dall’esecuzione dei lavori, che avranno una durata complessiva di 30 giorni».

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