I vigneti proteggono le api dall'estinzione: se ne parla a Verona

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I vigneti possono proteggere le api dalla moria che le colpisce, prospettando per loro il rischio estinzione. Ma una sinergia tra viticoltori e apicoltori potrebbe salvarle e migliorare così la salubrità dell’ambiente. Se ne parlerà nel convegno “Apicoltura e viticoltura, opportunità e sostenibilità” mercoledì 23 gennaio 2019 alle 16 a Villa Bassani Brenzoni a Sant’Ambrogio di Valpolicella (Verona). Interverranno l’agronomo e apicoltore Pierantonio Belletti, Gianfranco Caoduro di World biodiversity association, l’agronomo Renzo Caobelli e Paolo Fontana della Fondazione Edmund Mach. L’evento è organizzato da Confagricoltura Verona e dall’Associazione regionale apicoltori con il patrocinio del Comune di Sant’Ambrogio e del Consorzio tutela vini.

Matteo Villa, vicepresidente regionale e responsabile provinciale dell’associazione apicoltori, ricorda che la moria è molto forte: «Un alveare contiene 50 mila api e un avvelenamento può distruggerne oltre 20 mila – spiega -. L’ape è fondamentale perché il suo lavoro rappresenta un terzo di quello che troviamo nel nostro piatto, direttamente e indirettamente. I foraggi, che servono all’alimentazione degli animali, sono prodotti grazie all’impollinazione, così come fiori, frutta ed erbe hanno bisogno delle api. Ma le api, come ci spiegherà l’agronomo Belletti, che illustrerà uno studio condotto nel Collio, fanno bene anche al vigneto. Riescono, infatti, a mitigare gli attacchi di botrite, intervenendo sull’acino rotto e cicatrizzandolo e inoltre intervengono sui lieviti. Perciò dobbiamo creare una collaborazione tra mondo agricolo e mondo apistico, per una coesistenza reciproca che vada a tutela di questi insetti e dell’agricoltura tutta».

Come spiega Christian Marchesini, vicepresidente nazionale e presidente regionale dei viticoltori di Confagricoltura, «le api sono un fattore di indicazione del benessere del sistema ambientale. Perciò noi viticoltori dobbiamo avere un comportamento rispettoso nei loro confronti, perché la loro presenza indica che nel vigneto le condizioni ambientali sono favorevoli. E se è vero che il vigneto è autofertile e non ha bisogno di esser impollinato, è anche vero che l’attività vitivinicola sta assumendo un ruolo sempre più importante nella nostra regione e perciò è necessaria una stretta alleanza tra apicoltori e viticoltori. Serve, quindi, più attenzione sulla scelta dei fitosanitari e sui trattamenti nel periodo di fioritura dell’acacia e dei castagni, ma anche accorgimenti come lo sfalcio lungo i filari, o la crescita di siepi e boschetti. In Valpolicella è importante non abbattere i ciliegi, anche se non hanno più reddito, perché contribuiscono a mantenere la biodiversità, fattore importantissimo per la sopravvivenza delle api. Anzi, è consigliabile piantare ciliegi selvatici nelle zone marginali».

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