Scienza, a Verona apre il primo Children's Museum del Nordest

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Un luogo dove il mondo si svela attraverso giochi ed esperienze emozionali, per avvicinare i più piccoli alla scienza. Aprirà nel maggio 2019 Children’s Museum Verona, il primo del Nordest: un progetto di Pleiadi, realtà che coltiva e comunica la passione per la scienza a famiglie e bambini con metodi innovativi, che vede come partner Fondazione Cariverona. Sorgerà nell’area degli ex Magazzini Generali, a Verona Sud, un quartiere attualmente identificato con la Fiera ma che sta cambiando volto, interessato da importanti operazioni immobiliari. Sarà il quarto museo del genere in Italia dopo Roma, Milano e Genova.

Il percorso si sviluppa su due piani, per 650 metri quadrati in totale. Al piano terra sorgerà il ThinkLab, area interattiva dove laboratori e didattica vivono assieme, con attività scientifiche dove la manualità la fa da padrona. Meccanica e falegnameria, robotica e scrittura creativa convivono assieme, sulla scia di quanto succede all’Exploratorium di San Francisco, apprendimento informale. Uno spazio che nascerà grazie anche al contributo di Funder35, bando promosso da più fondazioni bancarie, con il patrocinio dell’Acri (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa), e rivolto alle organizzazioni culturali senza scopo di lucro composte in prevalenza da under 35.

L’area dove sorgerà il Children’s Museum Verona

Al primo piano ci sarà la «live experience»: open space immersivo dove la parola d’ordine – «vietato non toccare» – fa ben capire il senso dell’area. Discipline differenti che formano un unico processo formativo, la «STEAM education», dove l’acronimo raccoglie Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics. Una filosofia educativa internazionale, così come il Children’s Museum di Verona è una realtà che guarda alle migliori esperienze a livello mondiale. Per questo motivo la struttura entrerà a far parte di Hands On! – International Association of Children’s Museums, la rete mondiale che riunisce le più importanti strutture dedicate ai bambini.

«La città di Verona è orgogliosa di ospitare uno spazio espositivo tanto moderno e attuale – ricorda il sindaco di Verona Federico Sboarina alla presentazione del progetto -. Questa nuova realtà, di cui ringrazio Fondazione Cariverona, si sposa perfettamente con le linee della mia Amministrazione sotto molti aspetti. Non solo siamo convinti che la famiglia sia la cellula fondante della nostra società e la sosteniamo con azioni mirate, siamo inoltre convinti assertori dell’importanza della riqualificazione urbana dei quartieri per renderli attrattivi. Infine, ma non per ultimo, anche noi abbiamo introdotto nelle nostre politiche culturali il concetto di museo non solo come spazio conservativo. Gli spazi museali devono essere luoghi da vivere in maniera esperienziale, così come avverrà al Children’s Museum».

Un bozzetto degli interni del Children’s Museum Verona

«Non vi è dubbio che la naturale curiosità che alimenta la ricerca della conoscenza del bambino è incontenibile e non necessariamente trova risposte adeguate nelle sorgenti istituzionali, prevalentemente vincolate a modelli centralizzati e tradizionali, che lasciano una grande domanda di formazione libera e personale, spesso spontaneamente rivolta ad interlocutori non pienamente qualificati, in particolare nel mondo ludico – spiega Alessandro Mazzucco, presidente della Fondazione Cariverona -. L’occasione di offrire opportunità di conoscenza e formazione modulate sui livelli di apprendimento di età infantili, integrate con la interpretazione libera, giocosa propria dell’intelletto vivace dei fanciulli, di qualità garantita da competenza scientifica, riesce nel migliore dei modi a coniugare il divertimento con l’educazione ed è un modello largamente diffuso ed apprezzato nella moderna società, fondata sulla conoscenza quale base fondamentale dello sviluppo sociale, culturale ed economico».

«Crescere nuove generazioni curiose e appassionate è l’obiettivo del Children’s Museum – spiega Lucio Biondaro, vicepresidente Gruppo Pleiadi e direttore operativo Children’s Museum Verona –. Elemento sperimentale e gioco, ovvero attività capaci di creare emozioni – e ricordi – positivi sono al centro dell’esperienza nel museo, che renderà Verona sempre più città internazionale a misura di famiglia e di bambino. Vogliamo dare ai giovani di oggi gli strumenti necessari per capire, e quindi ripensare, il mondo di domani».

Un bozzetto degli interni del Children’s Museum Verona

«Proprio il bambino sarà al centro del processo, secondo il metodo pedagogico hands-on, “delle mani sopra” – ricorda Alessio Scaboro, presidente Gruppo Pleiadi e direttore scientifico Children’s Museum Verona –. Ad aiutarlo ci sarà l’explainer, figura professionale che più che rispondere alle domande ne pone di nuove, che più che fornire soluzioni stimola il ragionamento».

Pleiadi è un’impresa con sede a Limena (Padova) che si occupa di comunicazione scientifica a 360 gradi, rendendo la scienza accessibile ai bambini. Con una peculiarità: una metodologia formativa che mette l’elemento pratico e sperimentale al centro dell’esperienza. Attraverso «l’insegnamento con le mani» si arriva alla comprensione seguendo un processo inizialmente logico, che si trasforma subito in sperimentazione e interazione pratica, richiamando all’esperienza vissuta e superando le difficoltà iniziali. Elaborato a partire dal metodo Montessori e Munari, il metodo è oggi definito Elaborazione Logico Sperimentale (ELS).

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