Il Pil non convince Unioncamere: «Export debole»

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Continua a crescere, ma meno dell’anno scorso e in un clima di incertezza. È questa la fotografia del Pil del Veneto scattata da Unioncamere Veneto, che nel 2018 prevede un prodotto interno lordo in crescita del +1,3% (contro il +1,1% del dato nazionale ma anche contro il +1,7% del dato regionale 2017). Il rallentamento sarebbe legato all’indebolimento delle esportazioni (nel primo semestre del 2018 +3,3%, in valori assoluti 31,6 miliardi di euro, e un saldo commerciale attivo di 6,8 miliardi), all’attenuazione degli investimenti (+2,7%) e alla decelerazione dei consumi delle famiglie (+1,2%).

«I dati del terzo trimestre del 2018 disegnano un quadro di incertezza per l’attività economica ma sono comunque positivi, anche se non come ce li attendevamo – commenta Mario Pozza, presidente Unioncamere del Veneto -. Purtroppo il contesto nazionale e l’instabilità politica non hanno agevolato e si è verificata una caduta oltre le attese delle esportazioni».

Fatturato e mercato interno a rilento

Per quanto riguarda le imprese con 10 o più addetti, nel terzo trimestre 2018 la produzione industriale ha registrato un incremento del +3,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La crescita delle imprese di piccole e grandi dimensioni viaggia sostanzialmente sugli stessi binari (+3,3% contro +3,1%). La tendenza positiva è evidente nel comparto di marmo, vetro, ceramica (+6,5%), macchine ed apparecchi meccanici (+4,7%), gomma e plastica (+3,8%) e metalli e prodotti in metallo (+3,5%).

Risultati positivi, ma in rallentamento rispetto al trimestre precedente, anche per fatturato (+4% la variazione tendenziale) e ordini dal mercato interno (+2,1%). È invece risultato critico il dato sugli ordini dal mercato estero delle imprese manifatturiere (+0,6%), a causa della volatilità dei mercati finanziari, alle guerre tariffarie e ai dazi.

Alessandro Macciò

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